Quarto processo e quarta assoluzione per Gaetano Trigona un siciliano di 55 anni residente a San Benedetto accusato di truffa per aver attivato schede telefoniche a titolari di attività commerciali che secondo l’accusa- non ne sapevano nulla. Già nei tre precedenti processi l’uomo, difeso dall’avvocato Alessandro Angelozzi, era stato accusato di aver messo in atto il medesimo meccanismo, ma il tribunale di Ascoli lo ha poi sempre assolto. L’ultima assoluzione riguarda fatti collocati a marzo 2017 in danno di un’attività commerciale di Offida alla quale era accusato di aver attivato contratti telefonici per 4 Sim ( del gestore telefonico Tim), senza che i titolari avessero sottoscritto alcun documento, ma si sono ritrovati di fronte alle richieste dell’operatore telefonico di pagamenti arretrati per un totale di oltre 7.000 euro. La perizia calligrafica disposta dal tribunale ha poi scagionato Trigona che è stato quindi assolto dal giudice Tiziana D’Ecclesia per non aver commesso il fatto. Nel primo caso, risalente invece al 31 luglio 2017, quale agente di una società di Potenza Picena (ignara della presunta truffa) incaricato di procacciare contratti per l’attivazione di linee telefoniche, al fine di procurarsi un ingiusto profitto si sarebbe sostituito alla legale rappresentante di una società cooperativa di San Severino Marche sottoscrivendo in questo caso a suo nome un contratto per l’attivazione di 13 Sim telefoniche per conto del gestore telefonico Tim. Secondo la Procura di Ascoli la donna non aveva invece chiesto alcuna attivazione di schede telefoniche.
Il secondo caso in questione risale invece all’11 dicembre del 2018. In questa specifica circostanza l’accusato Gaetano Trigona avrebbe sottoscritto a nome della titolare di una ditta di Ascoli (del tutto ignara della faccenda) un contratto con la Tim che la legava al gestore telefonico per un periodo di ventiquattro mesi; nel contratto stipulato si prevedeva per altro il pagamento di una penale in caso di rescissione anticipata dallo stesso.
Il terzo caso è collocato fra settembre e ottobre 2018. A nome del titolare di una ditta di San Benedetto (senza che lui ne sapesse nulla) avrebbe attivato un Sim card e due linee fisse, anche queste con Tim. Nel corso di uno dei processi, la legale rappresentante di una società di San Severino Marche ha riferito che si era presentato a lei come agente plurimandatario. "Io firmai quello con Vodafone, non con Tim. Mi sono poi arrivati pagamenti da Tim per numeri telefonici che non erano della società. Ho contattato Tim – ha aggiunto – e mi dissero che era attivo un contratto, di cui però io non sapevo nulla".
p.erc.