Il trasporto scolastico verso la scuola ‘Marchegiani’ finisce nel caos. Da lunedì prossimo lo scuolabus che traghetta gli alunni da San Filippo Neri, Paese Alto e Ponterotto verso le elementari del ‘vecchio incasato’ cambierà orario. Una modifica che giunge a diverse settimane dal rientro in classe, e ora le famiglie dovranno riadattarsi al nuovo programma. Immediata la protesta dei genitori, che sono stati invitati in comune in un incontro che si terrà questa sera. La rivisitazione dei percorsi è frutto di un’analisi effettuata dal comune sul servizio e seguita in prima linea dal consigliere Stefano Gaetani, che ha spiegato quanto accaduto in commissione bilancio: "Le attuali tariffe sono calcolate sulla base dei chilometri percorsi e dell’orario di assistenza a bordo – ha detto il capogruppo di Libera – e quindi quest’anno è stato fatto un conteggio rispetto a quanto fatto l’anno scorso, ovvero 120mila chilometri percorsi ed 9mila ore di assistenza effettuate. Ora, noi dobbiamo basarci sulle richieste dei tre Isc, che non hanno orari di ingresso ed uscita omogenei. In più va detto che, nel frattempo, sono subentrate le ore di ginnastica supplementare, e c’è chi ha aggiunto un’ora, chi mezz’ora. La nostra situazione somiglia ad una giostra, ma il regolamento comunale dice che il trasporto scolastico deve essere garantito solo per gli Isc di pertinenza – cioè, per gli studenti diretti nelle scuole vicine all’abitazione, nda – Per questo abbiamo pensato ad una rivisitazione temporanea del contratto".
In base al ricalcolo, si dovrebbero ‘ordinare’ alla ditta 101mila chilometri e 8mila ore di assistenza. Per Luciana Barlocci, però, la ricostruzione non regge. "I genitori hanno acquistato degli abbonamenti nella consapevolezza che c’erano determinate fermate e orari. L’amministrazione sapeva già dell’aumento dei costi e infatti l’assessore Lazzari lo fece presente molte volte, ma il problema è arrivato in commissione solo da poco. La verità è che c’è stato tanto tempo per modificare il contratto, come fatto da Monsampolo, che è riuscita a risparmiare sugli anni precedenti. L’amministrazione ha preso in mano la situazione cambiando d’imperio i percorsi e i genitori, vistisi arrivare questa modifica, hanno scritto al comune. Esplosa la bagarre, l’amministrazione ha convocato una riunione per venerdì sera, tra l’altro senza minoranza e in ritardo. Inoltre non ha senso parlare di scuole di pertinenza: le famiglie scelgono determinate scuole perché vicino abitano i nonni o persone che possono prendersene cura dopo le lezioni".
Giuseppe Di Marco