Tornado, l’ora della verità. Via libera al risarcimento

Domani la sentenza sul tragico incidente del 2014. Intanto i famigliari di Dotto e Palminteri si sono accordati con il Ministero: escono dal processo.

Tornado, l’ora della verità. Via libera al risarcimento

Tornado, l’ora della verità. Via libera al risarcimento

Era il 19 agosto 2014 quando nei cieli di Ascoli si scontrarono due tornado e morirono quattro piloti dell’aeronautica militare. A distanza di oltre 9 anni da quel fatto estremamente drammatico la macchina della giustizia produrrà domani la prima sentenza a carico dei due avieri della base di Ghedi, residuati di un’inchiesta ben più ampia, una prima volta archiviata dalla stessa Procura di Ascoli, all’epoca diretta da Michele Renzo. La novità in vista dell’ultima udienza del processo di primo grado è che, dopo una lunga trattativa, è stato raggiunto l’accordo fra il Ministero e i parenti dell’equipaggio di Freccia 11, i capitani Alessandro Dotto e Giuseppe Palminteri. L’offerta di risarcimento è stata accettata e quindi i familiari dei due piloti escono dal processo, ritirando la costituzione di parte civile. Questo avrà un peso nella sentenza che il giudice del tribunale di Ascoli Matteo Di Battista leggerà domani mattina dopo la camera di consiglio. Il procuratore Umberto Monti ha chiesto la condanna a 12 mesi di reclusione (pena sospesa) per Fabio Saccottelli, 46 anni di Verbania, indagato quale capo cellula della pianificazione area target dell’esercitazione e l’assoluzione per Bruno Di Tora, 50enne originario di Caserta all’epoca comandante del 154° Gruppo, al quale era affidata la responsabilità della pianificazione dell’esercitazione. I due militari dell’Aereonautica militare erano in servizio presso la base di Ghedi dalla quale i due velivoli si levarono in volo per l’esercitazione: sono entrambi accusati di omicidio colposo e disastro aviatorio colposo. A loro la Procura di Ascoli ha contestato negligenze nella pianificazione della missione e nell’assistenza agli equipaggi Freccia 11 e Freccia 21. Per il Ministero della difesa la responsabilità dell’incidente ricadrebbe sull’equipaggio di Freccia 21 e quindi sui capitani Mariangela Valentini e Paolo Franzese, deceduti quel giorno insieme ai colleghi Dotto e Palminteri che volavano su Freccia 11. Lo Stato, presente nel processo contro i due avieri della base di Ghedi, ha infatti proposto solo ai familiari di Dotto e Franzese un risarcimento, ignorando i familiari di Valentini e Franzese. Alla prima archiviazione dell’inchiesta si sono opposti i familiari ed il loro ricorso fu accolto dal giudice Giuliana Filippello. La nuova inchiesta si è focalizzata inizialmente su cinque indagati, ma alla fine l’attenzione si è concentrata sui due finiti sotto processo.

Peppe Ercoli