Terrorismo internazionale. Blitz della Dda nel Piceno

Velivoli ultraleggeri prodotti dalla Fly Products di Grottammare sarebbero stati usati in due attentati. L’imprenditore: "Io estraneo e pronto a collaborare".

Terrorismo internazionale. Blitz della Dda nel Piceno

Velivoli ultraleggeri prodotti dalla Fly Products di Grottammare sarebbero stati usati in due attentati. L’imprenditore: "Io estraneo e pronto a collaborare".

Velivoli ultraleggeri costruiti alla Fly Products Grottammare sono stati utilizzati da terroristi in Turchia per compiere attentati? A questa domanda deve dare una risposta l’inchiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Ancona che ieri ha fatto eseguire dalla Digos della questura di Ascoli una perquisizione in un’azienda di Grottammare, di cui è amministratore un 68enne originario dell’Umbria, residente nel Piceno. L’azienda è specializzata nella produzione di paramotori e paracaduti a motore; il sospetto della Dda è che i velivoli che ha prodotto siano stati utilizzati per compiere attentati terroristici. Che l’azienda ne fosse consapevole o li abbia semplicemente venduti senza conoscere l’utilizzo finale è tutto chiaramente da chiarire. Le indagini si concentrano su una serie di attentati e tentati attentati avvenuti in Turchia. In particolare, un’esplosione in una caserma di polizia a Mersin, nel settembre 2022, sarebbe stata perpetrata utilizzando un velivolo superleggero prodotto dall’azienda di Grottammare. E un attacco sventato ad agosto scorso ancora in Turchia avrebbe dovuto sfruttare due paramotori della stessa ditta. L’attenzione degli inquirenti si è concentrata sulla consegna, avvenuta mercoledì ad un corriere, di dieci paramotori personalizzati. Gli acquirenti avevano richiesto specifiche tecniche non standard, come un serbatoio maggiorato e un asse rinforzato, che fanno sospettare la magistratura un utilizzo diverso da quello sportivo. Al 68enne la magistratura contesta l’art. 81 comma 2 e 270 quinques del codice penale che punisce chi "mette a disposizione beni o denaro, in qualunque modo realizzati, destinati a essere in tutto o in parte utilizzati per il compimento delle condotte con finalità di terrorismo". Le indagini sono in corso ed è interesse principale della magistratura ricostruire i passaggi compiuti dai velivoli prodotti a Grottammare, per arrivare ai fruitori finali, che li avrebbero usati per compiere e/o pianificare attentati. Si tratta, evidentemente, di un’inchiesta molto delicata, di respiro internazionale, e l’atto di ieri mattina compiuto dagli agenti della Digos della questura di Ascoli (che ad agosto avevano inviato un’informativa alla magistratura) ha portato al sequestro di documenti riguardanti i velivoli, ma che si spera possano essere utili anche all’identificazione degli acquirenti. I poliziotti cercavano anche altri 20 velivoli superleggeri, ma non è chiaro ancora se siano stati individuati nell’azienda di Grottammare.

Dal canto suo, l’imprenditore Enrico Vignini è sereno: "Non c’è stata alcuna perquisizione, gli agenti hanno preso visione delle e-mail e dei contatti che abbiamo avuto con i nostri rivenditori all’estero, poiché noi non vendiamo i nostri prodotti in Italia. Forse qualche velivolo della Fly Products è finito nelle mani di attentatori. Questo non possiamo escluderlo e non potevamo neppure prevederlo. Vendiamo in tutto il mondo da 26 anni e siamo una ditta unica in Italia per la costruzione di mezzi per il volo ultraleggero. Quello che poisia accaduto in Turchia è fuori dalla nostra portata".

Peppe Ercoli