![Alvaro Binni è stato condannato a tre anni e 10 mesi al termine di un processo a suo carico per l’accusa del tentato omicidio di un compagno di cella quando era rinchiuso nel carcere di Marino Alvaro Binni è stato condannato a tre anni e 10 mesi al termine di un processo a suo carico per l’accusa del tentato omicidio di un compagno di cella quando era rinchiuso nel carcere di Marino](https://www.ilrestodelcarlino.it/image-service/view/acePublic/alias/contentid/MjQyY2RlNTMtYmRkZS00/0/alvaro-binni-e-stato-condannato-a-tre-anni-e-10-mesi-al-termine-di-un-processo-a-suo-carico-per-laccusa-del-tentato-omicidio-di-un-compagno-di-cella-quando-era-rinchiuso-nel-carcere-di-marino.webp?f=16%3A9&q=1&w=1560)
Alvaro Binni è stato condannato a tre anni e 10 mesi al termine di un processo a suo carico per l’accusa del tentato omicidio di un compagno di cella quando era rinchiuso nel carcere di Marino
Ascoli, 27 giugno 2024 – Il Collegio del tribunale di Ascoli (presidente Alessandra Panichi, a latere Angela Miccoli e Domizia Proietti) ha condannato a tre anni e 10 mesi di reclusione Alvaro Binni al termine di un processo a suo carico per l’accusa del tentato omicidio di un compagno di cella quando era rinchiuso nel carcere di Marino a seguito della condanna a 15 anni per l’omicidio di Rossella Goffo che ha finito di scontare un anno fa.
I giudici hanno concesso all’ascolano le attenuanti generiche, condannandolo al pagamento del risarcimento danni al detenuto che si è costituito parte civile, assegnandoli una provvisionale di 1.000 euro. L’entità del risarcimento andrà valutata in sede civile. L’avvocato difensore Massimo Cappelli attende di leggere le motivazioni della sentenza, ma è fin d’ora scontato che farà ricorso in Appello. La pubblica accusa aveva chiesto 5 anni di carcere.
Durante il processo Binni si è difeso riferendo che "quando ero detenuto nel carcere di Ascoli ho subito aggressioni, sono stato maltrattato, subivo furti delle mie cose in quanto ex poliziotto e proprio per questo ero in una delle due piccole stanze sovraffollate della sezione protetti". Così ha ricostruito il fatto la presunta vittima dell’aggressione.
"Ero andato in bagno e avevo preso il caffè quando mi sono trovato di fronte Binni che mi ha messo le mani al collo iniziando a stringere con forza; mentre lo faceva mi ha urlato ’non sai chi sono io’. Poi mi ha sbattuto contro la grata della cella continuando a stringere, tanto che a quel punto ricordo solo che sono svenuto".
Per il pubblico ministero Cinzia Piccioni quanto fatto da Binni quel giorno configurerebbe il reato di tentato omicidio; accusa per la quale ha certamente avuto un peso l’omicidio della sua ex amante, Rossella Goffo, strangolata prima di essere sepolta al Bosco dell’Impero a Colle San Marco.
"All’epoca avevo ancora da scontare metà della pena. Più volte sono stato picchiato – si è difeso Binni – tanto da presentarmi alle udienze del mio processo col volto tumefatto. Ero esasperato per i soprusi e le aggressioni. Quella mattina – ha raccontato l’ex poliziotto ascolano – fui svegliato dal fumo di sigaretta che proveniva dal bagno dove c’era il mio compagno di cella. Quando è uscito l’ho preso per la maglietta e l’ho sbattuto contro la cancellata; ha perso l’equilibrio, ma l’ho protetto per non fargli sbattere la testa. Quando è finito a terra gli ho messo le mani sullo sterno e l’ho tenuto giù finché non è giunto un altro detenuto e allora ho tolto le mani".