
La firma del protocollo tra il questore e il sindaco di San Benedetto
San Benedetto (Ascoli), 29 marzo 2025 – Il questore di Ascoli Giuseppe Simonelli e il sindaco di San Benedetto Antonio Spazzafumo hanno firmato il protocollo di videosorveglianza volto a garantire maggiori controlli e, di conseguenza, più sicurezza alla città rivierasca, anche in vista della stagione estiva. “E’ altro passaggio importante, che testimonia l’interesse e tutto ciò che abbiamo fatto e preparato in questo periodo per rendere più sicura questa provincia, in particolare la realtà di San Benedetto, come già fatto per Ascoli” ha detto il questore Simonelli spiegando che “tutte le telecamere, quelle di contesto comunale e quelle volte al rilevamento delle targhe, saranno attestate presso la sala operativa del commissariato, in questo modo garantendo un passaggio in più di sicurezza per tutti quanti, a testimonianza – ha aggiunto Simonelli - dell’importanza del territorio costiero e dell’interesse che noi abbiamo sempre riversato”. Soddisfatto il sindaco Spazzafumo.
“E’ un protocollo che abbiamo voluto fortemente. E’ fondamentale il controllo delle telecamere fatto da remoto, per la prevenzione ma anche per le indagini della Polizia di Stato” ha detto il primo cittadino. “E’ un ulteriore passo in avanti per la sicurezza e il controllo del territorio. Testimonianza, quindi, che c’è un’attività molto attiva, di partecipazione, dell’Amministrazione pubblica, della Questura e del Commissariato di San Benedetto che presto verrà elevato al primo livello, come da tempo chiediamo” ha detto ancora Spazzafumo.
Il sindaco di San Benedetto guarda alla prossima estate con qualche preoccupazione dopo i recenti fatti di cronaca.
“Stiamo lavorando per un’estate tranquilla. Vogliamo che i turisti facciano una vacanza serena; la nostra città ha una buona qualità della vita e deve mantenere questo standard”. Ci sono purtroppo giovani che vanno a fare serata armati. “E questo non ha nessun senso – commenta con amarezza Spazzafumo – Mi capita ultimamente di parlare con ragazzi di 14, 15, 16 anni; le istituzioni devono stare in mezzo a loro. Dobbiamo saperli ascoltare, bisogna capire quelle che sono le loro necessità. Per me non è un grosso sacrificio, anche perché ho cresciuto tantissimi giovani, avendo gestito una società sportiva. Seguivo i ragazzi, quelli complicati li andavo a prendere la domenica a casa per farli andare a giocare, perché sapevo che lasciandoli da soli sarebbero andati da un’altra parte. Le istituzioni devono affiancare le famiglie, ampliando l’offerta sociale, soprattutto per attrarre i giovani in attività culturali, sportive, sensibilizzarli. Dobbiamo fargli capire – ha concluso il sindaco – che andare in giro con un coltello non è che una spavalderia, ma potrebbe essere anche un pericolo”.