
Giorgia Latini è l’ideatrice del progetto e ora nel dossier su 18 strutture ce ne sono 14 delle Marche: "Una gioia immensa, sono fiduciosa".
I teatri storici delle Marche sono stati candidati a patrimonio mondiale dell’umanità dell’Unesco. Una notizia che ha fatto piacere a molti ma che ha un effetto ancora più dolce per la ’madre’ di questa iniziativa, Giorgia Latini, deputata della Lega.
Onorevole, una sfida partita da lontano. "Sì, ho promosso questa candidatura insieme al presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli quando ero assessore alla Cultura. È una gioia immensa e un risultato storico per le nostre Marche".
Se lo aspettava? "Dico la verità, quando tutto è iniziato non pensavo di riuscire a portarla a casa davvero. Ma poi nel corso del tempo ho avuto un grande sostegno da parte dei miei colleghi e ora ci siamo, inizia la sfida più grande".
Secondo lei quante probabilità ci sono? "Sono fiduciosa anche in virtù dell’esame che c’è stato mercoledì a Parigi. Il dossier è stato molto apprezzato, tanto che mentre di solito vengono chieste delle integrazioni, questa volta non sono state necessarie. Ha fatto colpo anche dal punto di vista formale, di presentazione, con una rilegatura a mano molto elegante. E poi l’ingresso del canto lirico italiano come patrimonio immateriale Unesco potrebbe fare da apripista".
Prima ha parlato di occasione storica. E’ così? "Direi proprio di sì, anche perché la nostra regione non ha un patrimonio Unesco ampio come altri territori del nostro Paese. Il riconoscimento materiale c’è stato solo per Urbino, mentre ce ne sono stati immateriali come Fabriano per la carta e Fermo come città dell’apprendimento. Altre iniziative, come Ascoli città del Travertino non erano invece andate avanti. Ora abbiamo la possibilità di puntare sulle nostre eccellenze".
Nel dossier dei Teatri condominiali all’italiana, su 18 totali ci sono ben 14 teatri marchigiani. "Questo risultato non è casuale, ma parte da lontano ed è frutto di numerose scelte strategiche, talvolta difficili, che ho fatto come assessore regionale alla Cultura all’inizio del percorso che hanno richiesto investimenti significativi. Sin dall’inizio, abbiamo deciso di destinare molte risorse economiche, sottraendole alle annualità correnti, per investirle nel futuro. Una scelta lungimirante, spesso oggetto di critiche, ma che oggi si dimostra vincente. Sottolineo l’importanza del recente incontro con il Ministro Alessandro Giuli, che si è impegnato personalmente per sostenere questa iniziativa. Tante piccole azioni, coordinate e strategiche, hanno portato a un risultato storico".
Ora c’è l’ultima salita. "Sì, proseguiremo i contatti istituzionali con Parigi cercando di supportare questa candidatura il più possibile. I rapporti in Francia sono buoni anche grazie al biopic su Cino Del Duca che abbiamo portato avanti e che è stato trasmesso sulla Rai. Sono davvero contenta che questi progetti nati da lontano non si siano fermati a semplici idee ma abbiano preso concretezza. E’ costata molta fatica, ma la prima grande luce si inizia a vedere. Proseguiamo con il nostro lavoro".
Flavio Nardini