REDAZIONE ASCOLI

"Stop agli hotel che diventano case"

Umberto Pasquali propone una variante per ridurre il numero di alberghi trasformati in immobili per residenti

Umberto Pasquali ha proposto la variante al consiglio comunale

Umberto Pasquali ha proposto la variante al consiglio comunale

Approvare una variante al piano regolatore per ridurre gli indici di edificabilità riferiti alle strutture ricettive che vengono trasformate in immobili residenziali. È quanto Umberto Pasquali ha proposto di fare al consiglio comunale per porre un freno alla progressiva perdita dei presidi che, in riviera, da sempre si occupano di accoglienza turistica, con un bagaglio di competenze e servizi che hanno reso famosa l’ospitalità sul litorale Piceno. Il tema è stato intavolato durante l’ultima assise, e nello specifico nella discussione sulla tassa di soggiorno. Il consigliere prima ‘dissidente’ e da poco rientrato nei ranghi della maggioranza, ha fatto capire che i punti in cui intervenire per una duratura riappacificazione sono tanti e molto diversi, benché quasi tutti afferenti alla disciplina dell’urbanistica. "Tutti gli hotel a San Benedetto sono su aree di completamento, quindi hanno la possibilità di ritornare a civile abitazione – ha detto il consigliere –. Per scoraggiare la conversione di hotel in palazzine bisogna tornare all’indice volumetrico iniziale. Ma per fare ciò occorre una variante, e per approvarla dobbiamo sederci tutti insieme: 13 consiglieri di maggioranza non sono sufficienti. Dobbiamo essere tutti d’accordo, perché gli hotel sono sempre di meno e a sparire sono le strutture ricettive che hanno caratterizzato il nostro lungomare".

Una strada che si è tentato di percorrere già una quindicina di anni fa con il Piano particolareggiato delle strutture ricettive che, in applicazione della legge regionale 9/2006, introduceva la possibilità di ampliamento fino ad un massimo del 20% del volume esistente per ammodernamento o riqualificazione. Per la minoranza di sinistra, però, la strada da percorrere è un’altra. "Per quanto mi riguarda il problema sta a monte e quindi anche la soluzione deve essere diversa – afferma Daniele Primavera – Si dovrebbe fare come ha stabilito Grottammare, che ha scorporato la categoria residenziale da quella turistico ricettiva, in modo che le due destinazioni d’uso restassero nettamente separate. È in questo modo che si può fermare la conversione degli hotel". Dello stesso avviso anche Giorgio Mancini: "Penso che un’amministrazione dovrebbe porre la questione in modo diverso. Se questo indirizzo viene confermato, allora è inutile che le strutture ricettive si trovino in aree di completamento e bisognerebbe modificarne la destinazione d’uso".