Spauracchio Bolkestein Chalet, testa al futuro: "Scadenza in arrivo e non sappiamo nulla"

Sergio Rossi: "Molti clienti ci chiedono se ci troveranno ancora". Marco Calvaresi: "Che immobilismo". Emidio Del Zompo: "Ottimista".

Spauracchio Bolkestein  Chalet, testa al futuro:  "Scadenza in arrivo  e non sappiamo nulla"

Spauracchio Bolkestein Chalet, testa al futuro: "Scadenza in arrivo e non sappiamo nulla"

A quattro mesi dalla scadenza del 31 dicembre 2023 che decreterà la fine dei rinnovi automatici delle concessioni balneari a causa della Direttiva Bolkestein, in Riviera si respira un’aria mista di preoccupazione e ottimismo. "Diciamo che durante la stagione estiva non ci abbiamo pensato molto – ha ammesso Sergio Rossi titolare dello chalet ‘La Gioconda’ sul lungomare di Porto d’Ascoli – sicuramente adesso che siamo a settembre molti clienti ci stanno chiedendo se mi ritroveranno qui il prossimo anno e che fine farà la concessione 98. Diverse persone vorrebbero già prenotare l’ombrellone per la prossima stagione o confermare quello ‘storico’ che hanno da sempre. Personalmente non so davvero cosa dire. Vedo uno stato di inerzia che pesa come un macigno su tutti noi da nord a sud. Era stata prevista una mappatura delle disponibilità delle spiagge italiane, ma mi pare che non sia stata fatta interamente. La mia sensazione è che tutto verrà rinviato al 2033 anche perché in Sardegna i titolari degli stabilimenti balneari che hanno fatto lavori di ristrutturazione, hanno avuto la garanzia che per dieci anni avranno la possibilità di ammortizzare i loro investimenti. Il problema comunque è delicato perché tanti già da anni non si acquistano più ombrelloni e lettini, non si fanno migliorie e tutto il settore è in forte crisi".

Più preoccupato è Marco Calvaresi titolare dello chalet-ristorante ‘Il Pescatore’ sul lungomare di San Benedetto: "Questo immobilismo mi preoccupa molto – ha ammesso – a quattro mesi dalla scadenza delle concessioni non abbiamo notizie certe. Abbiamo chiesto che vengano almeno riconosciute le migliorie fatte agli stabilimenti balneari prima del 2008 quando si è iniziato a parlare della Bolkestein, ma nessuno ci ha risposto. Non sono preoccupato per il fatto che il ristorante andrà all’asta, ma certo mi dispiacerebbe se tutto quello che ho investito in questa struttura se la godesse qualcun altro. Ci sono chalet che hanno fatto milioni di investimenti e spero che i titolari verranno tutelati". Più ottimista Emidio Del Zompo titolare dello chalet ‘La Bussola’ alla Concessione 32. "Con le associazioni di categoria – ha dichiarato – abbiamo dato una valutazione ottimistica alla sentenza della Corte Suprema Europea che il 20 aprile scorso ha regolamentato le nuove concessioni balneari con la Direttiva Bolkestein. In pratica solo le nuove andranno all’asta. Ma anche qui non è che ci sia molta chiarezza. Per le vecchie concessioni l’Europa ha chiesto all’Italia di fare una mappatura delle coste e valutare se c’è scarsità di spazi. Bene: su 8.000 chilometri di spiagge solo 3.000 sono occupate dalle concessioni. Credo che basti questo dato per scongiurare l’asta alle strutture di noi vecchi concessionari. Certo, il Governo Meloni che si è dichiarato a favore dei balneari italiani dovrà fare un Decreto apposito per regolamentare il tutto, ma sono ottimista: il prossimo anno ci ritroverete ancora alla Bussola".

Valerio Rosa