OTTAVIA FIRMANI
Cronaca

Sotto il sole orari ridotti, c’è l’ok dalla Regione: “Stop dalle 12.30 alle 16”

I sindacati esultano per la richiesta accordata: “Un territorio come il nostro, attualmente è ricco di cantieri, il provvedimento era più che necessario”

Barbara Nicolai, segretaria generale Cgil Ascoli

Barbara Nicolai, segretaria generale Cgil Ascoli

“Siamo soddisfatti per l’ordinanza regionale a proposito dello stress termico. Noi – commenta Barbara Nicolai, segretaria generale Cgil Ascoli – avevamo già evidenziato i rischi legati a queste ondate di calore per chi lavora, soprattutto per quanto riguarda i lavoratori di alcuni settori. In termini di sicurezza e di salute siamo riusciti, anche a livello locale, unitariamente con gli altri gruppi sindacali e all’unione pensionati, ad avere provvedimenti per le ondate di calore, richiamando l’attenzione delle istituzioni su questa problematica”. E infatti, dal primo giorno di agosto, dopo l’incontro tra le organizzazioni sindacali e di categoria e il presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli e gli assessori al lavoro, Stefano Aguzzi, e alle Attività produttive, Andrea Maria Antonini, si è trovata una linea condivisa di azione di fronte all’emergenza. Nel corso della riunione è stato concordato infatti il testo di un’ordinanza firmata poi dal presidente Acquaroli che prevede che sia vietata l’attività lavorativa all’aperto e in condizioni di esposizione prolungata al sole, dalle 12:30 alle 16, nel settore agricolo e florovivaistico, nonché nei cantieri edili e stradali, con efficacia immediata e fino al 31 agosto. “Il problema sollevato ha avuto un riscontro positivo e così, come lo scorso anno, è stata condivisa una norma transitoria per alcuni settori particolarmente interessati, nello specifico quelli dell’edilizia e del settore agricolo, e abbiamo ottenuto l’emanazione dell’ordinanza per disciplinare il lavoro nelle ore più calde” ribadisce la Nicolai.

“La necessità di questi limiti non è dovuta solo ai danni diretti sulla salute dei lavoratori, ma anche per agire in via precauzionale, perché con il caldo si è meno attenti e crescono così le probabilità di infortuni e incidenti”. E per gli altri settori? “Oltre al divieto – continua la segretaria Cgil – si è ribadito la possibilità di stipulare, tramite accordi tra sindacati e aziende, una rimodulazione degli orari, per cercare di adattare in ogni singola azienda misure necessarie e pensate ad hoc per quella situazione. Un territorio come il nostro è in questo momento costituito da una moltitudine di cantieri, legati anche alla ricostruzione per post sisma, quindi ben venga che abbiano accolto la richiesta”.