PEPPE ERCOLI
Cronaca

Smart working revocato alla dipendente che ha adottato un bimbo disabile

La storia di Germana Messina, che dal primo aprile si ritrova a non poter assistere il ragazzino: “io devo stare con lui”. Depositata una istanza alla direzione generale per rimarcare i suoi diritti per la legge 104

Germana Messina insieme a suo figlio Elia e al cantante Riccardo Cocciante che è andato a trovarli

Germana Messina insieme a suo figlio Elia e al cantante Riccardo Cocciante che è andato a trovarli

Ascoli, 5 settembre 2024 – La legge 104 del 1992, pensata per chi deve occuparsi di un familiare malato, tutela proprio tutti i cittadini? E’ diventato un caso quello di Germana Messina, una dipendente dell’Ast di Ascoli alla quale dallo scorso primo aprile l’organizzazione delle risorse umane ha revocato l’autorizzazione ad effettuare il lavoro agile trasferendola alla Centrale operativa territoriale, "in virtù – si legge nella comunicazione ufficiale a firma del dirigente delle risorse umane Massimo Esposito – della mancata proroga dello smart working nel decreto Milleproroghe".

Il dirigente, contestualmente, ha comunicato a Germana Messina che poteva effettuare una nuova richiesta da sottoporre al vaglio dell’Ast "in virtù della vigente normativa in materia, la quale affida ai singoli dirigenti la possibilità di autorizzare lo smart working per i dipendenti della pubblica amministrazione, in base ad accordi individuali". Il fatto è che la dipendente dell’Ast dal 2008 si occupa di un bambino, Elia, (che ora ha 17 anni) che alla nascita al Mazzoni venne abbandonato dai genitori asiatici che non se la sentirono di crescere un bambino affetto da gravi malformazioni cardiache e all’apparato respiratorio.

Lei e il marito lo hanno preso in affido, con coraggio e determinazione. Tuttora l’autosufficienza di Elia è del tutto assente e anche prendersi cura di lui significa dover effettuare manovre complesse. Frequenti i ricoveri, come uno recentissimo nel quale il piccolo ha ricevuto la visita del cantante Riccardo Cocciante.

GERMANA FIGLIO PIXEL FUORI
Germana Messina insieme a suo figlio Elia che ora ha 17 anni

Messina ha impugnato una prima volta il provvedimento che le revoca il lavoro agile, perché assistere Elia senza questa agevolazione è complicatissimo. In questi giorni ne ha depositato un altro presso la direzione generale dell’Ast di Ascoli, redatto dall’avvocato Alessandro Angelozzi. Il penalista ricorda che la sua assistita era stata inserita l’1 aprile 2022 con accordo individuale con il primario Giancarlo Viviani in un contesto di lavoro agile con la mansione di assistente sociale presso la direzione medica ospedaliera dall’anno 2004, in ragione dell’esistenza di una situazione in capo al figlio adottato, Elia. Secondo l’avvocato Angelozzi la revoca dello scorso primo aprile "è in aperta violazione dell’art. 3 comma 5 della legge 104/92 che vieta categoricamente ogni tipologia di trasferimento in tale materia, perché ciò cagiona danno al minore, per altro malato" come nel caso di Elia.

Nel primo ricorso il giudice del lavoro non era stato investito del problema del mancato rispetto dei dettami della 104. Una legge che l’avvocato Angelozzi chiede all’Ast di Ascoli di rispettare, ripristinando immediatamente il lavoro agile che è stato sospeso a Germana Messina l’1 aprile scorso "in ossequio alla legge vigente", altrimenti della questione investirà l’autorità giudiziaria.