Pioggia intensa e poi siccità dilagante, alluvioni e mancanza di neve: il cambiamento climatico continua a dare prova del suo avanzamento in tutte le province italiane. La situazione picena sembra essere molto altalenante: si passa infatti da un 2023 piovoso, specialmente in estate, ad un 2024 aridissimo, soprattutto nei mesi caldi, con temperature molto elevate registrate nei mesi appena passati e neve praticamente inesistente. Dopo un 2023 in cui non sono mancate le precipitazioni, come dimostrano i dati del Laboratorio istituito dal Sole24Ore, questo 2024 ha cambiato del tutto il trend. Partiamo prendendo in considerazione i dati del 2023 in un periodo di dodici mesi: dopo i primi quattro mesi dell’anno in cui la media delle precipitazioni è stata negativa, da maggio a fine anno la situazione è stata invece in salita. Si nota infatti un deficit nella quantità di pioggia registrata sul suolo della provincia che va dal -0,87% a gennaio 2023 a -1,19% a febbraio, mese in cui ha piovuto meno, e si riavvicina allo zero ad aprile con -0,37%. Il numero negativo indica appunto che la quantità di precipitazioni è sotto la media calcolata per la zona del piceno, mentre lo zero rappresenta la media. Situazione ben diversa da maggio a dicembre 2023 quando la piovosità è stata invece molto maggiore: si parte con maggio che arriva alla soglia del +0,82% e si mantiene la media di +1 per tutto il periodo estivo e autunnale. Il picco di piovosità è stato raggiunto nel giugno 2023, con Spi (Indice di piovosità ndr.) del +1,31%. Il 2024 ha invece tutta un’altra situazione: i mesi con più precipitazioni, seppur minori rispetto al 2023, sono state quelli invernali, mentre la siccità è stata importante durante tutta l’estate. Da gennaio di quest’anno il dato di piovosità si fissa a +0,58% e resta costante fino a marzo, scende a +0,25% ad aprile ma è a maggio che la situazione degenera: dallo -0,97% si passa rapidamente all’ -1,28% dello scorso giugno e resta in negativo fino ad oggi. Si è passati perciò da un anno molto piovoso, ad uno molto arido, con fasi di pioggia in periodi opposti che rendono sempre più complessa l’organizzazione della vita di tutti, specialmente degli agricoltori e di chi deve far i conti con il meteo. La situazione per le precipitazioni nevose rispecchia quella delle piogge: aprile, maggio e giugno 2023 sono stati i mesi dello scorso anno con più precipitazione nevosa, il dato parla di picco nell’ ‘equivalente idrico nivale’ che si aggira intorno al +288,20% proprio nel mese di maggio.
Nel 2024 i dati sono più allarmanti: la neve è mancata praticamente sempre e ha segnato dati negativi in tutti i mesi dell’anno, eccetto maggio che resta superstite a +105,86%. A confermare le anomalie rintracciate nei dati sulle precipitazioni, ci sono poi i numeri che parlano delle temperature. Anche in questo caso, mentre nel 2023 il periodo con un maggior aumento delle temperature è stato quello autunnale, dove la percentuale di crescita tocca il +1%, nel 2024 l’estate non ha dato tregua: valori con crescite ampiamente sopra l’1% sono stati registrati nella provincia ascolana a partire da marzo, con picchi che sfiorano il 2% tra luglio, agosto e settembre.
Ottavia Firmani