Si dichiarava perseguitata. Condannata a 10 mesi

Aveva denunciato la moglie del suo amante per stalking

Si dichiarava perseguitata. Condannata a 10 mesi

Si dichiarava perseguitata. Condannata a 10 mesi

Prologo: lui, la moglie e l’altra. Storia: l’altra denuncia la moglie di lui per stalking, sostenendo di non conoscere né la donna che la perseguita né il marito. In realtà, la presunta vittima di stalking è l’amante del marito dell’imputata. Epilogo: la moglie tradita, difesa dall’avvocato Alessandro Ciarrocchi (foto) e accusata di stalking, viene prosciolta da ogni accusa, mentre la falsa vittima di stalking viene condannata dal giudice del tribunale di Fermo a dieci mesi per falsa testimonianza. Se non è tutto chiaro, sarà il caso di passare ai particolari di questa piccante vicenda giudiziaria, che sembrerebbe il più classico dei film del genere commedia all’italiana. Tutto inizia quando una 45enne di un paese dell’entroterra presenta una doppia denuncia per stalking nei confronti di una sua compaesana, responsabile di una serie di azioni persecutorie nei suoi confronti. La presunta vittima sostiene di non conoscere quella donna che la molesta in ogni luogo da lei frequentato. A quel punto le denunce confluiscono in due processi. L’iter giudiziario sembra impeccabile ma, durante l’ultimo dibattimento, il legale dell’imputata inizia ad incalzare la presunta vittima. Sotto le domande insistenti dell’avvocato Ciarrocchi, la denunciante prima nega ogni rapporto con la stalker, poi è costretta a cedere quando il legale mostra in aula le foto senza veli di lei, insieme al marito dell’imputata. Poi la verità: la moglie, una volta scoperta la tresca amorosa, aveva affrontato la 45enne per indurla a lasciare il marito e troncare una volta per tutte la relazione extraconiugale. Quindi non si era trattato di stalking, ma solo di una legittima rimostranza.

Fabio Castori