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Shiva resta in carcere. E in cella diventa papà

Respinta la richiesta presentata dai legali del trapper finito nei guai per una rissa avvenuta a San Benedetto la notte del 30 agosto.

Shiva resta in carcere. E in cella diventa papà

Resta in carcere Andrea Arrigoni, il trapper milanese meglio conosciuto col nome d’arte Shiva. Il tribunale del Riesame ha infatti respinto la richiesta di scarcerazione presentata dai suoi legali. L’artista lombardo è in carcere a seguito di un ordine di custodia cautelare firmato dal giudice del tribunale di Ascoli Annalisa Giusti per la rissa avvenuta a San Benedetto la notte del 30 agosto. Per lo stesso episodio il magistrato ascolano ha messo agli arresti domiciliari altri quattro suoi amici, anche loro partecipi della rissa avvenuta in riviera nella quale rimasero feriti tre ragazzi, con prognosi fra 10 e 35 giorni. Quando gli è stato notificato il provvedimento del magistrato ascolano, Shiva era già in carcere a Milano con l’accusa di tentato omicidio per fatti avvenuti nel Milanese l’11 luglio scorso. All’individuazione dei cinque i poliziotti del commissariato di San Benedetto sono giunti grazie alla visione delle immagini di sistemi di videosorveglianza subito acquisite, l’ascolto di numerose persone ed acquisizioni documentali.

Ricostruite presenza e spostamenti delle cinque persone provenienti dalla Lombardia e poi arrestate. Sono stati così raccolti elementi di prova che hanno consentito la ricostruzione dei fatti e dei ruoli di quanto avvenuto a San Benedetto, disegnando un grave quadro indiziario a carico dei responsabili della rissa ed in particolare di coloro che – in predominanza numerica – hanno avuto un ruolo di particolare e specifica violenza, anche utilizzando un coltello e oggetti atti a offendere. Intanto Shiva è diventato padre. Ha chiesto di assistere al parto della moglie che gli è stato negato in quanto la richiesta riguardava un permesso più lungo rispetto all’evento.

"Oggi è il giorno più bello della mia vita ma allo stesso momento il più triste. E’ nato mio figlio e non mi è stato permesso di essere presente al momento della sua nascita" ha scritto in una lettera scritta dalla sua cella in carcere in cui si è firmato semplicemente ’Andrea’. "Il 25 novembre 2023 è diventato il giorno più importante della mia vita e in mezzo a tutto questo caos tu sei la mia benedizione" ha scritto il trapper al neonato figlio Draco. "Non poterti ancora vedere è la peggior condanna e la peggiore lezione che potessi ricevere. Non mi perdonerò mai di questa assenza, ma sarà un motivo in più per rimediare con tutto l’amore che ho".

Peppe Ercoli