Sequestrato in Russia. L’amico: "Scioccato"

"Abbiamo parlato al telefono il giorno prima, è una persona molto in vista forse per questo è finito nel mirino dei sequestratori. Ora sta bene".

Sequestrato in Russia. L’amico: "Scioccato"

Sequestrato in Russia. L’amico: "Scioccato"

Stefano Guidotti, il manager di 56 anni sequestrato in Russia venerdì scorso e liberato domenica dalla polizia con uno spettacolare blitz, conserva molte amicizie con ex compagni di San Benedetto. In particolare intrattiene contatti quasi giornalieri con Erminio Giudici titolare del Caffè Soriano, di viale De Gasperi. "L’accaduto mi ha colpito moltissimo, Stefano è un carissimo amico fin da quando eravamo ragazzi insieme. Lo abbiamo inserito anche nella nostra chat di amici. E’ molto bello perché lui è un po’ il nostro ’corrispondente’ da Mosca. Ci informa e ci da una visione diversa, senza filtri, di quello che sta avvenendo in Russia. E’ una versione completamente diversa da quella che viene raccontata dai media". Stefano Guidotti, responsabile dell’ufficio di rappresentanza russo della ditta Siad, azienda italiana che produce gas tecnici industriali era finito in mano ad un gruppo di uzbeki che venerdì lo avevano sequestrato in centro a Mosca, è spinto a forza in una Bmw di grossa cilindrata e portato a oltre 400 chilometri dal luogo del sequestro, non distante dal confine con l’Ucraina. La polizia russa domenica ha rintracciato la Bmw usata per il sequestro a Bryansk, nel microdistretto di Novostroikaverso. Durante il blitz la polizia ha liberato l’ostaggio e arrestato i tre uomini, armati, che lo tenevano sequestrato.

"Avevo parlato con Stefano il giorno prima del sequestro – ricorda Erminio Giudici – esattamente alle 18,21 ora italiana. Il giorno prima, mercoledì, quindi, eravamo stati al telefono a lungo. Una videochiamata nel momento in cui lui si trovava, probabilmente, nella stessa via dov’è stato sequestrato. Abbiamo parlato di tanti progetti, mi aveva raccontato che ha il doppio passaporto, anche quello russo, grazie all’importante incarico che ricopre nell’ufficio di Mosca dell’azienda per la quale lavora. Stefano ha il pallino per la ristorazione, a Mosca frequenta ristoranti con chef stellati e spesso ci scambiamo giudizi e facciamo commenti su usi e costumi. Lui è una persona molto in vista ed è, forse, proprio per questo che potrebbe essere finito nel mirino dei sequestratori – aggiunge Erminio –. Tra ieri e avanti ieri gli ho mandato alcuni messaggi su un paio di utenze telefoniche, ma poi ho appreso che i suoi telefonini sono in mano alla polizia, quindi non ha letto nulla. Ora aspetto una sua telefonata appena potrà farla o il suo ritorno a casa". Intanto Stefano anche ieri mattina ha chiamato i genitori a San Benedetto ed era apparso più sereno, anche se non sa ancora quando potrà tornare a casa per riabbracciare la moglie a Milano, dove risiede.

Marcello Iezzi