VITTORIO BELLAGAMBA
Cronaca

Sempre meno giovani in provincia Le imprese temono il ricambio

Ascoli e Fermo: la tendenza è analoga. Nell’ultimo decennio sono diminuiti drasticamente i residenti tra 14 e 34 anni. Lo studio della Cgia di Mestre: "Povertà educativa: livello allarmante" .

di Vittorio Bellagamba

Diminuiscono i giovani nelle province di Ascoli e Fermo. Una flessione, tra l’altro, ben superiore a quanto avviene mediamente in Italia. Alla fine del 2013 i giovani di età compresa tra i 14 e i 34 anni in provincia di Ascoli erano 44.785, scesi poi a 41.385 nel 2019, fino a raggiungere i 39.411 alla fine del 2023. La flessione in dieci anni è stata pari in valori assoluti a meno 5.374 unità mentre in valori percentuali pari a -12%. In provincia di Fermo, invece, si è passati dai 36.687 giovani di età compresa tra i 16 e i 34 anni fino ai 34.480 del 2019 e i 32.791 del 2023. Negli ultimi dieci anni, nel Fermano, il numero dei giovani è diminuito di 3.896 unità che in termini percentuali è pari a -10,%. La flessione registrata nel Piceno e nel Fermano appare in linea con quanto è avvenuto nel resto d’Italia.

Negli ultimi dieci anni è sceso di quasi un milione il numero dei giovani tra i 15 e i 34 anni. Questa contrazione nella fascia di età più produttiva della vita lavorativa sta però provocando grosse difficoltà alle aziende italiane. Molti imprenditori, infatti, faticano ad assumere personale, non solo per lo storico problema di trovare candidati disponibili e professionalmente preparati, ma anche perché la platea degli under 34 pronta a entrare nel mercato del lavoro si sta progressivamente riducendo. Insomma, la crisi demografica sta facendo sentire i suoi effetti e nei prossimi anni la rarefazione delle maestranze più giovani è destinata ad accentuarsi ulteriormente. Tra il 2023 e il 2027, ad esempio, il mercato del lavoro italiano richiederà poco meno di tre milioni di addetti in sostituzione delle persone destinate ad andare in pensione. A legislazione vigente, pertanto, nei prossimi cinque anni quasi il 12 per cento degli italiani lascerà definitivamente il posto di lavoro per aver raggiunto il limite di età. Con sempre meno giovani destinati a entrare nel mercato del lavoro, ’rimpiazzare’ una buona parte di chi scivolerà verso la quiescenza diventerà un grosso problema per tanti imprenditori. La denuncia è sollevata dall’Ufficio studi della Cgia di Mestre.

"I giovani sono in calo – sostengono i ricercatori – con un livello di povertà educativa allarmante e lontani dal mondo del lavoro. Un responso che emerge in maniera evidente quando ci confrontiamo con gli altri Paesi europei. È un quadro desolante che rischiamo di pagare caro se, come sistema Paese, non torneremo ad aumentare il numero delle nascite, a investire maggiormente nella scuola, nell’università e, soprattutto, nella formazione professionale".