Scoperta maxi truffa di carburante

La Guardia di Finanza di Ancona ha smantellato un'organizzazione criminale che ha commesso una frode fiscale nel commercio dei carburanti, generando profitti illeciti per oltre 15 milioni di euro. Il sequestro di beni per 15,5 milioni di euro è stato eseguito in diverse province italiane.

Scoperta maxi truffa di carburante

Scoperta maxi truffa di carburante

La Guardia di Finanza di Ancona, su delega della Procura d di Trani, ha dato esecuzione, nelle province di Ascoli, Teramo, Pescara, Barletta, Pistoia, Reggio Emilia e Sassari a un articolato provvedimento cautelare con il quale è stato disposto il sequestro preventivo, anche nella forma per "equivalente", di disponibilità e beni fino alla concorrenza di 15,5 milioni di euro, a conclusione di una complessa indagine che ha consentito di interrompere una articolata e importante frode perpetrata nel commercio dei carburanti.

Le investigazioni condotte dal nucleo di polizia economico-finanziaria di Ancona hanno consentito di disarticolare un’organizzazione criminale, capeggiata da un imprenditore quarantenne di origini pugliesi, responsabile di aver posto in essere, mediante la creazione di schermi societari fittizi, del tutto inadempienti fiscalmente, una rilevante frode fiscale nel commercio dei prodotti petroliferi e del successivo reinvestimento dei relativi proventi in attività immobiliari. In particolare, l’organizzazione ha sfruttato un sistema di frode che prevedeva l’utilizzo di società di comodo con le quali, ricorrendo allo strumento dell’ "acquisto intracomunitario", presso varie raffinerie, è riuscita ad approvvigionarsi di ingenti partite di carburante non gravate dall’Iva sull’acquisto. Tali ingenti quantitativi di carburante venivano, successivamente, ceduti omettendo le relative dichiarazioni annuali Iva e dei redditi ovvero presentandole senza riportare l’Iva o i ricavi afferenti a tali operazioni. L’imponente frode fiscale ha riguardato l’approvvigionamento illecito e la vendita di oltre 133 milioni di litri di carburante e ha prodotto, in pochi anni, profitti illeciti per l’organizzazione criminale per oltre 15 milioni di euro.