Scontri al corteo pro Palestina, anche un sambenedettese nei guai

Il ragazzo, che risiede a Monteprandone, sarebbe tra i fermati dalla Digos di Roma: oggi la direttissima

La manifestazione andata in scena a Roma lo scorso sabato per la Palestina e per chiedere il cessate il fuoco all’esercito israeliano

La manifestazione andata in scena a Roma lo scorso sabato per la Palestina e per chiedere il cessate il fuoco all’esercito israeliano

San Benedetto del Tronto, 7 ottobre 2024 – Ci sarebbe anche un giovane nato a San Benedetto e residente a Monteprandone tra le persone fermate dalle forze dell’ordine durante il corteo non autorizzato, pro Palestina, tenutosi sabato a Roma.

La notizia per il momento non è stata confermata dalla polizia locale, che non ha ricevuto alcuna notizia dalla Digos romana. Si tratterebbe di un giovane conosciuto nel mondo dello sport del calcio per aver militato in alcune formazioni del territorio, che durante gli scontri avvenuti a Porta San Polo, avrebbe subito delle lesioni. La sua posizione, a ogni buon conto, sarà chiarita questa mattina, intorno alle ore 9, durante la direttissima che si svolgerà nella capitale.

C’è da capire soprattutto se il giovane abbia partecipato attivamente agli scontri o se si fosse trovato involontariamente nella mischia. La sorella del giovane, in un post su Istagram ha postato una foto degli scontri scrivendo “Nel posto sbagliato nel momento sbagliato”.

Il bilancio della manifestazione finita in guerriglia è pesante. In circa 30 minuti di scontri tra manifestanti e polizia ci sono stati quattro fermi, di cui uno arrestato, che devono rispondere di resistenza, violenza e lesioni a pubblico ufficiale. Secondo i dati della questura sono stati oltre 200 gli attivisti allontanati prima della manifestazione di cui 51 muniti di foglio di via obbligatorio perché già gravati da precedenti per reati contro l’ordine pubblico.

Ci sono poi altre 150 persone, che non farsi identificare ai controlli delle forze dell’ordine, sono tornate indietro e scortate fino ai limiti della provincia. Negli scontri sono state lanciate contro le forze di polizia bombe carta, fomogeni, pali di ferro della segnaletica stradale. Gli agenti, protetti dagli scudi, hanno risposto con manganelli e idranti.