REDAZIONE ASCOLI

Rubavano auto e non solo. In cinque davanti al giudice

Preosegue il processo a carico di due albanesi, due rumeni e un lamense

E’ ripreso davanti al tribunale di Ascoli il processo che vede cinque persone accusate di una lunga serie di furti d’auto e di altri beni. Imputati sono due albanesi, due rumeni e un uomo di Castel di Lama. Le accuse vanno dal furto aggravato, al tentativo di furto, alla ricettazione. Ben 14 gli episodi avvenuti nel 2018 fra Force, Comunanza, Monteprandone, Controguerra, Civitella del Tronto Corropoli, Tortoreto e Nereto. Nel corso dell’ultima udienza è stata sentita una donna vittima di furto, un carabiniere e un poliziotto di Alba Adriatica che ha riconosciuto alcuni degli imputati da foto segnaletiche che gli erano state inviate all’epoca dopo aver rinvenuto in Abruzzo una delle auto rubate tra le province di Ascoli e Teramo.

E’ il 35enne lamense l’imputato principale, coinvolto in quasi tutti gli episodi contestati, di volta in volta con la partecipazione degli altri imputati; deve rispondere della ricettazione di una Peugeot 307, del furto di una Panda rubata a Force che il proprietario aveva parcheggiato lasciandola aperta e con le chiavi a bordo, del furto di una Fiat Grande Punto rubata anche questa a Force, di una Alfa Romeo 147 sparita a Comunanza, portata via dal parcheggio di un’autofficina, dopo aver forzato il motore elettrico del cancello d’ingresso. Il lamense deve rispondere anche del furto di una Mercedes rubata dal piazzale interno di una ditta a Monteprandone. Un altro furto lo avrebbe commesso introducendosi all’interno di un bar di Comunanza sfondando la vetrina con un’auto, portando via sigarette per oltre 2.300 euro, nonché una macchina cambia soldi che conteneva 4.700 euro. Altro furto contestato all’ascolano è avvenuto all’interno di una ditta di Monteprandone dove si è impossessato di 2.000 euro e buoni Coop. Il lamense si sarebbe dedicato anche al vicino Abruzzo. Il 26 ottobre del 2018 ha tentato un furto introducendosi dentro la casa di una donna a Controguerra mettendola a soqquadro e rovistando dappertutto, ma è stato messo in fuga insieme ai complici. La razzìa quella sera proseguì all’interno degli spogliatoi del campo sportivo comunale di Corropoli dove furono rubati soldi, con un tentativo di furto ad un bar di Civitella non andato in porto, con un altro tentativo di furto all’interno di un negozio di arredamento a Tortoreto e di un altro tentativo all’interno dei locali della Asl di Teramo. Quella sera fu il lavoro dei carabinieri a impedire che diversi tentativi di furto andassero in porto. Fu arrestato in flagranza uno dei rumeni, poi vennero identificati tutti gli altri.

Peppe Ercoli