
San Benedetto (Ascoli), 17 marzo 2025 – All’alba di domenica sul lungomare Trieste è andata in scena la più sanguinosa pagina della movida sambenedettese.

Nello scontro fra due gruppi di giovani d’età compresa fra 23 e 25 anni, tre di Giulianova, d’origini straniere ma nati in Italia, e tre di Grottammare, che si sono affrontati con coltelli e machete, vi sono stati un morto, Amir Bhenkarbush di 24 annie quattro feriti, di cui uno gravissimo trasportato all’ospedale di Ancona. Sembra trattarsi di un regolamento di conti nel mondo dello spaccio. Ieri sera sono stati arrestati un italiano e un giovane di origine romena, entrambi di Giulianova (Teramo), amici della vittima. Il romeno è coimputato con Bhenkarbush in un processo per tentato omicidio risalente al 2023, attualmente in corso a Teramo. Oltre al reato di rissa aggravata, contestato a tutti, la Procura di ha formulato accuse di omicidio, tentato omicidio e lesioni, a vario titolo. Posto sotto sequestro il locale dove la lite è iniziata.
Nella Fiat Panda parcheggiata sul lungomare, dove viaggiavano alcuni dei contendenti, la polizia scientifica oltre a un machete, che non era stato usato nella rissa, ha trovato una busta contenente polvere bianca, presumibilmente cocaina. L’auto è stata posta sotto sequestro. Il primo contatto è avvenuto dentro il Kontiki, ma la vigilanza interna è stata tempestiva a cacciarli dal locale. Una volta fuori, secondo i carabinieri, i membri delle due bande erano andati nelle auto a prendere coltelli e mannaie per dare corso alla mattanza. Sul marciapiede ovest del lungomare, di fronte all’ingresso dell’hotel Arlecchino, la Potes di San Benedetto ha trovato riverso a terra Bhenkarbush, colpito da una sola coltellata al torace che avrebbe causato il collasso del polmone.
Sul marciapiede est, davanti al Kontiki i sanitari hanno soccorso un 23enne con vaste ferite alla testa e al volto e un altro ragazzo ferito in modo meno grave. Poco dopo il 118 è stato chiamato per soccorrere un altro ragazzo massacrato di botte, che si trovava in via Gabrielli, lungo la statale Adriatica, in zona Ragnola. A seguire ancora una richiesta di soccorso è arrivata da via Cilea, a Grottammare, dove c’era un altro giovane ferito da una coltellata all’altezza della milza, D. S. italiano, persona nota alle forze dell’ordine: trasportato in eliambulanza a Torrette, si trova al momento in coma farmacologico. I carabinieri hanno portato in caserma cinque giovani e si stanno valutando le rispettive posizioni per eventuali provvedimenti precautelari. Alle attività collabora anchela polizia scientifica. l tratto di lungomare, scena del delitto, in attesa del passaggio della tappa conclusiva della Terreno Adriatico, è stato isolato fino a tarda mattina per consentire i rilievi tecnici. Gli investigatori hanno anche chiesto l’intervento degli operai del Comune per tagliare con la motosega i cespugli nelle aiuole spartitraffico del lungomare per cercare l’arma del delitto non ancora trovata.
"Ora dateci più agenti”
Ogni volta che accade un episodio violento sulla Riviera delle Palme, sindacati e amministratori tornano in pressing sul Prefetto e sul Questore chiedendo a gran voce l’aumento di personale, l’aumento delle pattuglie e l’elevazione del commissariato di San Benedetto a primo livello per garantire la sicurezza dei cittadini. «Siamo a un punto di non ritorno, serve rafforzare la presenza delle forze dell’ordine – afferma il sindaco Antonio Spazzafumo –. Lo chiediamo da anni, lo chiedono da anni i sindacati delle forze di polizia, è ora di avere risposte concrete ed immediate». Al sindaco fa eco Benedetto Fanesi, segretario del Siulp Ascoliche richiama una serie di episodi violenti accaduti nelle ultime settimane: aggressioni a poliziotti, accoltellamenti, violenze in pieno centro e nei confronti di operatori sanitari. «Abbiamo più volte chiesto al Questore l’aggregazione di personale della Questura al Commissariato di San Benedetto, oppure la valutazione di convogliare una seconda volante dalla Questura in Riviera. Nulla di ciò suggerito è stato attuato. Il Siulp si aspetta azioni concrete da parte del Ministero». Sul caso è intervenuto anche Massimiliano D’Eramo segretario provinciale del sindacato di polizia SAP che, tra l’altro, punta il dito sulla necessità di misure restrittive sulla vendita degli alcolici. «La nostra posizione è chiara: i locali devono rispettare regole severe. È inaccettabile che esercizi commerciali rimangano aperti fino alle 5 o 6 del mattino. Chiediamo con forza che la vendita di bevande alcoliche sia vietata dopo le 2 del mattino. La responsabilità dei gestori è troppo spesso ignorata, e questo deve finire».