I comuni a Rifiuti Zero, domenica mattina, si sono dati appuntamento ad Appignano del Tronto per discutere il nuovo Piano regionale sui rifiuti. All’appello c’erano Altidona, Carassai, Castignano, Offida, Venarotta, San Benedetto del Tronto, Pesaro, Grottammare, Ascoli, ma anche i Comuni dell’Unione montana Tronto e Valfluvione (Acquasanta Terme, Arquata del Tronto, Comunanza, Montegallo, Palmiano, Roccafluvione), Monsampolo, Maltignano, Colli del Tronto e il gestore dei rifiuti Picenambiente. Nel suo intervento la padrona di casa, la sindaca di Appignano, Sara Moreschini, illustrando il Piano d’ambito di Ascoli, ha rimarcato le criticità del Tmb temporaneo e della discarica di Relluce, discarica di ambito da oltre 40 anni, che determina gravi problemi sugli abitanti di Appignano del Tronto e delle zone limitrofe da anni e che purtroppo il nuovo Piano regionale predilige i siti già utilizzati per la localizzazione di nuovi impianti. Il nuovo Piano non convince i sindaci: si prevede infatti la realizzazione di un inceneritore, come annunciato dall’assessore Aguzzi. Nell’analisi delle Marche emerge che negli ultimi anni non è stato fatto molto per aumentare la raccolta differenziata e come gli obiettivi del Piano regionale siano limitati, al contrario della Lombardia che punta all’83% e la Sardegna all’85%. Introducendo la tariffazione puntuale la raccolta aumenterebbe di 8 punti, portando il rifiuto residuo a 150mila tonnellate, mentre la riduzione dei rifiuti può arrivare a meno 10%, prudenzialmente 5%, rendendo l’inceneritore non sostenibile economicamente nelle Marche, ben lontano dalle 400.00 tonnellate di un impianto di piccola taglia.
Piero Farabollini, presidente dell’ordine dei geologi delle Marche e docente Unicam, è intervenuto sui criteri di localizzazione di impianti e discariche, a partire dalla individuazione delle aree non idonee fino alla tutela dell’ambiente. Leonardo Collina, amministratore delegato di Picenambiente, ha raccolto alcuni spunti di riflessione emersi per illustrare le politiche dell’azienda, a partire dal nuovo impianto per la preparazione al riutilizzo dei rifiuti di Spinetoli, che tratta 15.000 tonnellate di plastiche e rappresenta l’impianto di riferimento del medio Adriatico.
Maria Grazia Lappa