REDAZIONE ASCOLI

Ricettazione, slitta il processo

A causa di un vizio di forma: la vicenda è quella dei romani accusati all’indomani del sisma 2016

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Un difetto di notifica ad uno degli indagati ha comportato il rinvio dell’udienza preliminare a carico di Massimiliano Pietroletti, Stefano Messore e della moglie di quest’ultimo, Stefania Ciarpaglini, i tre romani accusati di ricettazione in concorso e di possesso di segni distintivi contraffatti per aver fatto uso illecito di divise dei vigili del fuoco (Pietroletti) e della Protezione civile (Messore e sua moglie Ciarpaglini). L’accusa di ricettazione riguarda il fatto di aver acquistato, o comunque aver ricevuto, uno zainetto in dotazione alla Protezione civile, uniformi ed equipaggiamenti della Protezione civile della Regione Lazio, di cui nell’immediato post terremoto denunciarono il furto quattro volontari del campo Rio allestito ad Acquasanta ad agosto 2016 durante l’emergenza per il sisma che sconvolse l’entroterra piceno, causando morte e distruzione nel territorio comunale di Arquata. Messore e Pietroletti sono già stati processati ed assolti per quei fatti, ma la Procura di Ascoli ha aperto a loro carico una nuova inchiesta riqualificando il reato, contestato anche alla moglie di Messore, estranea al primo processo al termine del quale l’accusa aveva chiesto la condanna a tre anni per Pietroletti e a tre anni e un mese per Messore imputato anche del possesso di un coltello. Accuse per le quali i due romani furono scagionati non essendo stata raggiunta in processo la prova della loro colpevolezza. p. erc.