
Giorgio Fede, deputato e coordinatore regionale del Movimento 5 Stelle
"Noi abbiamo i nostri nomi, il Pd i suoi: poi troveremo una quadra". Ha le idee chiare Giorgio Fede, deputato e coordinatore regionale del Movimento 5 Stelle in vista delle elezioni regionali.
Fede, ma Ricci ha ufficializzato la sua candidatura per sfidare Acquaroli. Non è quindi lui il vostro uomo?
"E’ prematuro dirlo, a noi interessa prima di tutto il programma. Al momento siamo a disposizione solo per collaborare a costruire un percorso. Partiamo da qui, certamente non da una persona. Dobbiamo far tornare la gente al voto. Il primo partito non è Fratelli d’Italia, bensì l’astensione. Dobbiamo lavorare a un programma che convinca le persone che non votano".
Come?
"Dobbiamo far capire cosa vogliamo fare per le Marche, dalla sanità con le liste d’attesa infinite e il rapporto tra pubblico e privato, al lavoro: abbiamo un numero di cassintegrati da record, aziende che chiudono nonostante le sbandierate golden power. E poi ci sono i temi delle aree interne e dell’ambiente".
Ma quindi andrete insieme al Pd oppure no?
"Dobbiamo ancora trovare un’intesa, quando ci sarà il presupposto per fare una coalizione forte per governare bene, allora andremo a definire nel dettaglio la composizione della squadra. Saremo nell’area progressista ma auspichiamo un segnale di discontinuità, anche sulle persone presenti nelle liste. Non potrà essere insomma un Ceriscioli bis".
La candidatura di Ricci la vede come una fuga in avanti?
"No, è sacrosanto e doveroso che ogni forza individui figure da proporre al tavolo. La differenza sostanziale è che noi abbiamo dei nomi e li porteremo lì, ufficializzandoli quando sarà necessario".
Avete candidati migliori?
"Sicuramente abbiamo candidati credibili: quando saremo al tavolo le forze in campo valuteranno insieme".
Mauro Coltorti e Sergio Romagnoli hanno invitato Matteo Ricci a dimettersi dal ruolo di europarlamentare in caso di candidatura a governatore. Ora che è ufficiale, cosa ne pensa?
"La scelta spetta a lui, non è un elemento imprescindibile. Ogni partito ha le sue regole e si regola come meglio credo. Ripeto, per quanto mi riguarda è più importante il programma".
Roma avrà un peso su eventuali accordi?
"Ma guardi, il nostro obiettivo non è accontentare Roma. Lasciamo alla destra queste cose, noi vogliamo solo dare una buona proposta ai marchigiani. La gente è stufa di non potersi curare, per non parlare delle infrastrutture: sono stati fatti soltanto tanti annunci. Siamo consapevoli che la regione Marche è contentedibile, ma non è una guerra di risiko".
Flavio Nardini