Reti gemelle, Giorgio Fede:: "L’utilizzo va limitato"

L’onorevole ha presentato un’interrogazione per ridurre l’impatto della pesca "Il ministro Lollobrigida ci spieghi la logica dietro a queste assurde decisioni" .

Reti gemelle, Giorgio Fede:: "L’utilizzo va limitato"

Reti gemelle, Giorgio Fede:: "L’utilizzo va limitato"

"La pesca con reti gemelle è efficace in termini di quantità di pesce catturato ma è anche nota per il suo impatto devastante sugli habitat marini. Lo confermano anche diversi studi commissionati in passato dal Ministero delle Politiche Agricole". Cosi in una nota l’onorevole Giorgio Fede che ha presentato un’interrogazione a sua prima firma a seguito del decreto del 19 giugno 2024, recante le disposizioni in materia di interruzione temporanea obbligatoria delle attività di pesca per l’annualità 2024. Tale decreto, all’articolo 5, comma 3, stabilisce che, nelle aree 17 e 18, quindi nella costa adriatica da Bari a Trieste, il pescatore avrà la possibilità di scegliere se svolgere la propria attività con reti a strascico a divergenti, sfogliare e rapidi per massimo 3 giorni a settimana oppure 72 ore a settimana, distribuibili in un arco di 5 giorni. Al comma 4 dello stesso articolo, tuttavia, viene stabilito, per la prima volta dal Dm del 2009, che le unità adoperanti le reti gemelle a divergenti possono pescare per un limite massimo di 3 giorni a settimana, come le unità che usano lo strascico tradizionale, eliminando la riduzione di una giornata di pesca che da 15 anni disincentivava questa scelta per tutelare la risorsa ittica.

"Questa misura – dice il deputato – parifica l’attività molto impattante delle doppie reti cosiddette gemelle allo strascico ordinario (con rete singola), con la conseguenza che la pesca alla ripresa dal fermo biologico sarà resa ancora più aggressiva. Da sempre esistono differenze territoriali, ma con l’ultimo provvedimento si esaspera lo sforzo di pesca sull’Adriatico, mentre il decreto continua a vietare la pesca con reti da traino gemelle per le aree 8, 9, 10 e 11, che costituiscono la costa tirrenica. Tutte le marinerie Adriatiche stanno manifestando contro questa scelta, tra cui quella di San Benedetto del Tronto. Oggi gli operatori comprendono bene come la maggiore tutela del mare sia anche l’unico modo per tutelare le loro imprese e si sono opposti a questa decisione francamente incomprensibile. È opportuno quindi che il ministro Lollobrigida ci spieghi la logica dietro a queste assurde decisioni e se intenda prendere provvedimenti per garantire una consistente limitazione dell’utilizzo delle reti gemelle in modo omogeneo in tutte le acque italiane.

Mi auguro che le precedenti disposizioni vengano ripristinate perché se questa scelta non è volta alla tutela del mare né piace alla stragrande maggioranza dei lavoratori del comparto, non se ne comprende davvero l’utilità".

Giuseppe Di Marco