Nuovo colpo in banca nel primo pomeriggio di ieri, a San Benedetto. Questa volta è toccato alla Banca Popolare di Bari, ex Tercas, di via Puglia. Tre malviventi con volto coperto ed armati di taglierino, con effetto sorpresa, hanno attaccato gli impiegati alle spalle mentre stavano, probabilmente, caricando il bancomat. Di certo il bottino, per alcune decine di migliaia di euro, è stato "prelevato" dai delinquenti dal cassetto del macchinario, poi sono fuggiti facendo perdere le loro tracce. Gli investigatori dell’arma dei carabinieri stanno visionando le immagini delle telecamere di videosorveglianza interna ed esterna all’Istituto di credito per ricostruire la fase della fuga. I malviventi avevano preparato il colpo con precisione. Hanno piazzato un telo ombreggiante su due canne di bambù fissate in altrettanti vasi pieni di cemento davanti a una delle tante finestre fisse con vetro anti sfondamento applicato direttamente sul telaio, per proteggersi dalla vista. A seguire sono entrati in azione smontando la lastra anti proiettili che si trova a circa un metro e mezzo da terra, che da direttamente negli uffici, in quel momento vuoti. Una volta dentro la banca, i rapinatori sono piombati alle spalle degli impiegati proprio nel momento in cui il Bancomat era aperto e con la bella somma di denaro a portata di mano.
Un’impresa criminosa che ricalca il blitz compiuto alla BIper di Grottammare il 21 ottobre scorso. Anche in quell’occasione i malviventi piombarono nell’istituto di credito, passando lateralmente per non farsi notare, e fecero irruzione proprio nel momento gli impiegati stavano caricando il Bancomat. Questa volta il colpo è stato ancor più elaborato, ma non si esclude che possa essere opera della stessa organizzazione malavitosa. Le banche, che per qualche anno erano state quasi completamente ignorate dalle bande di rapinatori, per via delle cassaforte a tempo e della non liquidità alle casse degli sportelli, ora sono tornate nel mirino dei delinquenti che agiscono in modo diverso, attaccando i Bancomat: senza farli esplodere come facevano le prime bande che spesso danneggiavano le banconote. Ora le tecniche si sono evolute, anche se in alcuni casi, come alla Banca Picena di Stella di Monsampolo, la notte del 28 ottobre scorso fu rubato il Bancomat poi rinvenuto vuoto nella campagna di contrada Ferola.
Marcello Iezzi