La decisione di prolungare le concessioni balneari fino al 2027 provoca la forte reazione dei balneari anche nella parte nord della Riviera delle palme. "Andiamo incontro a una invasione barbarica – sbotta Pietro Aureli, presidente dei concessionari di spiaggia Cupramare balneari – C’è rabbia e malcontento ma non ci facciamo intimorire. I concessionari si ritroveranno a competere con chi arriva dall’estero: una decisione ingiusta che penalizza i balneari che hanno dato un valore a queste spiagge, spiagge che saranno regalate al primo offerente economicamente più attrezzato. La sintesi è che l’accordo è un cavallo di troia per il turismo balneare italiano. O si riconosce il valore dell’azienda oppure è una presa in giro, perché valutare gli ultimi 5 anni di investimenti non è giusto. L’ammortamento residuo deve essere riconosciuto totalmente insieme all’avviamento della struttura. Non può arrivare uno qualunque che si prende il frutto del mio lavoro e della mia famiglia per 50mila euro, ad esempio, che è l’investimento fatto ultimamente".
Pietro Aureli si proietta nel futuro e prevede un turismo a tinte fosche. "Immaginiamo un hotel che fa un pacchetto offerta spiaggia e camera: oltre all’incertezza di ospitare i clienti avrà anche l’incertezza della spiaggia perché chi l’ha acquisisce terrà prezzi alti e in questo modo finiranno di impossessarsi anche dell’albergo. Questo accadrà, anche se non potranno delocalizzarle come hanno fatto con le acciaierie, con le industrie metalmeccaniche o tessili. Se le verranno a prendere a prezzo scontato. A Cupra Marittima il rinnovo delle concessioni è fissato al 2033 con evidenza pubblica e rispetto delle regole europee, perché queste potrebbero non valere più? Cosa cambia rispetto a questo accordo? Perché chi ha investito 7 anni fa non può valere nella conta dell’indennizzo. Su questo punteremo le nostre ragioni".
Marcello Iezzi