EMIDIO LATTANZI
Cronaca

Progetto per l’ecomostro di via Calatafimi

La struttura potrebbe rinascere nei prossimi mesi: dopo la demolizione ci sarebbero diverse realizzazioni. Summit in vista

La struttura di via Calatafimi abbandonata da anni

La struttura di via Calatafimi abbandonata da anni

Ecomostro di via Calatafimi. Il privato ha un progetto. Dopo anni di polemiche e degrado, la struttura potrebbe finalmente avere se non i giorni, almeno i mesi contati. La proprietà dell’area è al lavoro su un progetto di riqualificazione, che prevede la demolizione della mastodontica struttura fatiscente per fare spazio a una serie di nuove realizzazioni. Il Comune è informato sugli sviluppi e segue da vicino l’iter. Un nodo fondamentale riguarda la vicinanza della struttura ai binari ferroviari, un elemento che impone la necessità di un confronto con le Ferrovie dello Stato. Proprio nei prossimi giorni è previsto un incontro ad Ancona tra la proprietà, i rappresentanti dell’azienda ferroviaria e il sindaco Antonio Spazzafumo, che sarà presente per prendere atto di quello che sarà il responso tecnico. L’obiettivo è valutare la fattibilità del progetto, verificando il rispetto delle distanze minime previste dalla normativa rispetto a binari, tralicci e altre infrastrutture ferroviarie. Il progetto, al momento, resta top secret. Secondo le prime indiscrezioni, dovrebbe trattarsi di un’opera di edilizia privata, sviluppata attraverso un accordo tra l’attuale proprietà e un’impresa edile. I dettagli ufficiali non sono stati ancora resi noti, ma la prospettiva di una demolizione seguita da una nuova costruzione lascia ben sperare per la fine di un problema che si trascina da troppi anni. L’Ecomostro di via Calatafimi è infatti da tempo uno dei simboli del degrado urbano a San Benedetto del Tronto. La struttura, oltre a rappresentare un colpo d’occhio negativo per la città, è stata più volte segnalata come pericolosa. Solo un paio di anni fa, un cedimento strutturale aveva costretto la polizia locale a transennare l’area. Nel corso degli anni si sono susseguiti sopralluoghi tecnici, blitz delle autorità e ordinanze, senza però che si arrivasse mai a una soluzione concreta. Le lamentele dei residenti sono state incessanti.

Il degrado dell’edificio ha favorito la presenza di senzatetto, tossicodipendenti e spacciatori, trasformando l’area in un luogo insicuro e insalubre. Ultimamente, si è registrato anche un nuovo fenomeno di inciviltà: il lancio di rifiuti all’interno della recinzione, con la conseguente creazione di una discarica abusiva tra le mura dell’edificio. Ora, con un progetto di riqualificazione finalmente in cantiere, si accende una speranza concreta per i cittadini.

Emidio Lattanzi