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Post terremoto infinito "Siamo in grave ritardo Ma ora la ricostruzione può davvero decollare"

Il sindaco di Arquata ripensa al maledetto 24 agosto 2016 e guarda avanti: "Grazie al commissario Castelli e agli uffici speciali abbiamo le carte in regola".

Post terremoto infinito "Siamo in grave ritardo Ma ora la ricostruzione può davvero decollare"

La comunità di Arquata si ferma per onorare le vittime del terremoto. Ancora una volta. La settima, per la precisione. Domani, infatti, ricorreranno i sette anni trascorsi da quel maledetto 24 agosto del 2016, quando le scosse seminarono morte e distruzione nel cuore della notte, causando solo nel piccolo borgo piceno ben 52 vittime. E questa notte si svolgerà la commemorazione al parco di Pescara del Tronto, proprio nello stesso luogo in cui venivano sistemati i corpi di chi era rimasto sotto le macerie e non era riuscito a salvarsi. Si comincerà alle 2.30, con la recita del rosario e la celebrazione della messa. Alle 3.36, invece, allo stesso orario in cui la terra cominciò a tremare, verranno scanditi i nomi delle vittime, accompagnati dal rintocco di una campana. A presiedere il momento di preghiera sarà il vescovo Gianpiero Palmieri. Domani, invece, ci sarà una seconda occasione per onorare i caduti del sisma, con la messa che verrà celebrata alle 18.30 nell’area Sae sempre di Pescara del Tronto, alla presenza di monsignor Piero Coccia, ascolano ma arcivescovo emerito di Pesaro. Ai vari appuntamenti sarà sicuramente presente il sindaco Michele Franchi, insieme al commissario Guido Castelli, al governatore Francesco Acquaroli e il capo del dipartimento nazionale della protezione civile Fabrizio Curcio.

Sindaco Franchi, sono già trascorsi sette anni da quel 24 agosto. Cosa si sente di dire alla sua popolazione, visto che ancora molte persone vivono nelle casette?

"Sono consapevole del fatto che sia trascorso parecchio tempo e, forse, qualcuno si sarebbe aspettato qualcosa di più. Ma ora, anche grazie al lavoro svolto dal commissario Castelli e dagli uffici speciali, abbiamo tutte le carte in regola per far decollare la ricostruzione. Mi auguro che a Pescara i lavori possano partire il prima possibile, mentre in altre frazioni sono già tornate nelle proprie abitazioni parecchie famiglie. Che ci sarebbe voluto del tempo lo sapevamo sin dall’inizio, ma adesso ci sono tutti gli strumenti per lavorare. Non lamentiamoci, ma facciamo squadra: così come abbiamo sempre fatto in questi lunghi anni".

Qual è il suo ricordo di quella notte?

"Abbiamo vissuto delle ore terribili. A Spelonga, la mia frazione, era ancora in corso la Festa Bella e c’era una bella atmosfera. Poi, però, tutto è stato spazzato via nel giro di pochi secondi e ci siamo ritrovati all’interno di un incubo. Il mio pensiero, oggi, va a tutti quei compaesani e quegli amici che non ci sono più. Compreso il compianto sindaco Aleandro Petrucci. Abbiamo il dovere di ricostruire. Dobbiamo farlo per loro. Li onoreremo solo così".

Che messaggio vuole lanciare alle istituzioni?

"Bisogna fare uno sforzo in più. Tanto è stato fatto, va ammesso, ma molto c’è ancora da fare. Ripeto, con il commissario Castelli c’è stata un’accelerazione del processo di ricostruzione e siamo ottimisti. I residenti si stanno organizzando con i cosiddetti aggregati e questo ci porterà a fare in fretta. Vogliamo ricostruire Arquata. E dobbiamo farlo al più presto".

Matteo Porfiri