REDAZIONE ASCOLI

"Ponte sull’Ancaranese, serviva più prudenza. Ora ci rimettiamo noi"

Chiusura ponte Ancaranese: imprenditori della Vallata denunciano calo affari e chiedono interventi urgenti alla Provincia di Ascoli.

"Ponte sull’Ancaranese, serviva più prudenza. Ora ci rimettiamo noi"

Chiusura ponte Ancaranese: imprenditori della Vallata denunciano calo affari e chiedono interventi urgenti alla Provincia di Ascoli.

"Il ponte sulla provinciale Ancaranese chiuso ha determinato una flessione negli affari dei negozi della Vallata". Un messaggio forte e chiaro arriva dai commercianti per l’amministrazione provinciale di Ascoli. A farsi portavoce dei disagi legati alla chiusura del ponte in mattoni è l’imprenditore Giuseppe Traini, fondatore dell’Eco Services.

Traini, cosa pensa di quanto sta accadendo?

"Credo, alla luce anche di quanto è emerso anche durante il consiglio comunale aperto di mercoledì scorso, a Castel di Lama, che ci voleva un atteggiamento più prudente nella decisione di chiusura del ponte. Mi chiedo la Provincia di Teramo ha tenuto conto di quanto sta accadendo nei negozi, nelle imprese della Vallata? Conosco molto bene quel ponte, abbiamo gli impianti e il garden vicino, ci sono cresciuto lì e vi assicuro che lo tengo continuamento monitorato, non mi sembra che ci sia tutta questa pericolosità, ma per carità non sono un tecnico".

Quindi, nelle vendite avete risentito di questa chiusura?

"C’è stata una flessione, ma i disagi più grandi delle imprese sono legati non solo al commercio, ma anche ai chilometri in più che devono percorrere i nostri dipendenti per l’approvvigionamento, ma anche semplicemente per tornare a casa o venire a lavorare. Non si tratta solo di tempo, ma anche di denaro. Tutto si è complicato".

Quali soluzioni auspica?

"Innanzitutto è necessario effettuare una pulizia sul fiume Tronto, al fine di rendere il flusso delle acque normale, la crescita smisurata della vegetazione nell’alveo del fiume sta creando non pochi problemi, innanzitutto perché l’acqua non scorre normalmente e quindi danneggia non solo i piloni del ponte, ma erode le sponde del versante marchigiano. Un intervento che richiederebbe poca spesa, ma sarebbe auspicabile per ridurre la pericolosità che una situazione come questa può generare. Poi è necessario garantire un minimo di viabilità, ripristinare il presto possibile il doppio senso di marcia, non si può essere tagliati fuori dalla circolazione stradale per mesi".

Maria Grazia Lappa