Ponte sull’Ancaranese. Due province divise:: "Come è stato possibile arrivare a questo punto?"

Cittadini della Vallata e non solo imbufaliti per lo stop al traffico e per lo stato di un’infrastruttura che si sapeva doveva essere sistemata. Anche la politica locale si infiamma sulla vicenda.

Ponte sull’Ancaranese. Due province divise:: "Come è stato possibile arrivare a questo punto?"

Cittadini della Vallata e non solo imbufaliti per lo stop al traffico e per lo stato di un’infrastruttura che si sapeva doveva essere sistemata. Anche la politica locale si infiamma sulla vicenda.

Chiusura del ponte sull’Ancaranese, esplode la rabbia degli automobilisti. Emidio Angelini dichiara: "E’ sorprendente che abbiano chiuso un ponte, prima ancora di iniziare i lavori. Questo ponte prima è stata caricato con blocchi di cemento pesantissimi, tutti avevano la percezione che fosse pericoloso. Improvvisamente lo chiudono senza nessun avviso, stiamo vivendo profondi disagi, tutto è rallentato e sono aumentate le distanze tra i paesi". Sulla stessa lunghezza d’onda Federica Alfonsi che sottolinea come la situazione sia diventata insopportabile: "Impieghiamo molto tempo a percorrere una manciata di chilometri che separano un paese dall’altro". Gino Simonetti, ex segretario della scuola ‘Enrico Mattei’ è perentorio: "Ieri (venerdì 27 settembre) per tornare da un vivaio di Pagliare a casa qui a Castel di Lama ho impiegato un’ora, lo scontrino segnava 18, 06, sono arrivato a casa alle 19.09, una fila interminabile per percorrere sei chilometri, all’altezza della frazione di San Silvestro di Castorano, abbiamo incontrato anche un incidente. Percorrere pochi chilometri è diventato complicato. La chiusura del ponte sta oggettivamente creando gravi disagi, problemi non solo agli automobilisti, ma anche alle attività commerciali della nostra cittadina e anche di tutti gli altri paesi che si trovano lungo la Salaria".

"Sono stupito – prosegue Luigi Calvaresi – che ancora non abbiano trovato una soluzione per ovviare a questo grave problema. Nel corso degli anni su questo ponte non sono stati fatti interventi, hanno posto dei new jersey in cemento che hanno appesantito la struttura, è ora di trovare una soluzione, semaforo alternato, doppio senso per il ponte in cemento, ma riaprite questo importante snodo". "Abito a Torano – prosegue Letizia Tonelli – dopo la chiusura del ponte tutto si è complicato, impiego circa 20 minuti in più per arrivare a lavoro". Anna Canaletti conclude: "Una situazione inverosimile, se capita di scordare di uscire a Spinetoli, dobbiamo raggiungere Ascoli".

E la chiusura del ponte sull’Ancaranese scalda la politica locale. Nuovo capitolo nel duro faccia a faccia tra il sindaco di Ascoli Marco Fioravanti e il presidente della Provincia Sergio Loggi. "La sortita del sindaco Fioravanti contro la Provincia sulla vicenda del ponte Ancaranese – tuona Loggi – appare strumentale e inappropriata. Le criticità del ponte sono note da qualche decennio, ha la necessità di essere messo in sicurezza per preservare l’incolumità pubblica. Per questo la Provincia ha istituito un tavolo tecnico a cui sono stati chiamati a partecipare i referenti degli enti interessati e al quale il sindaco Fioravanti non ha mai preso parte. Di contro amministratori e funzionari tecnici del Comune di Ascoli hanno sempre avallato le decisioni. Il sindaco Fioravanti cerca di cavalcare un disagio del quale la Provincia è pienamente consapevole. O forse la ragione di questo attacco deriva dal fatto che questo ponte è stato finanziato con le risorse della Ricostruzione? Voglio concludere – dichiara Loggi – rassicurando i cittadini che faremo il possibile per attenuare le difficoltà sempre contemperando sicurezza ed esigenze del territorio".

"Il ponte sull’Ancaranese è una struttura vitale non solo per il territorio di riferimento, ma perché rappresenta un elemento strategico anche del piano di rivitalizzazione viaria del cratere sismico, ed in particolare per la mobilità interregionale Marche e Abruzzo, costantemente al centro dell’attenzione dei governatori Acquaroli e Marsilio – rispondono a stretto giro Castelli e Fioravanti –. È per questo che, sono state stanziati 13 milioni per la rigenerazione delle strade provinciali nel tratto interessato dai due ponti affiancati sul fiume Tronto nei Comuni di Ascoli e Ancarano, designando per l’appunto la Provincia ascolana nel ruolo di soggetto attuatore dell’intervento. Il progetto proposto dall’ufficio speciale, giova ricordare, prevedeva la demolizione dei due manufatti che compongono il ponte, quello in muratura e quello in cemento armato, con la ricostruzione di un’unica infrastruttura. Il tutto senza però interrompere il traffico perché la circolazione sarebbe stata garantita grazie al passaggio dei mezzi sul ponte in cemento armato, che sarebbe a sua volta stato oggetto di adeguamento e monitoraggio costante prima di essere demolito.

Si rende quindi oggi necessario – concludono Castelli e Fioravanti – adeguare il ponte in cemento armato affinché possa essere utilizzato a doppio senso di marcia". Sulla polemica si inserisce anche Francesco Petrelli coordinatore di Alternativa Popolare con Bandecchi: "Il sindaco Fioravanti ha doverosamente richiamato alle proprie responsabilità la Provincia di Ascoli".

Maria Grazia Lappa