REDAZIONE ASCOLI

Ponte chiuso, affari in tilt. Convocato il tavolo tecnico

Ancaranese, lo stop provoca danni per gli scambi tra Abruzzo e Marche. La Provincia di Ascoli e quella di Teramo si incontreranno il 27 agosto.

L’area interdetta al transito, ovvero nel collegamento tra Marche e Abruzzo

L’area interdetta al transito, ovvero nel collegamento tra Marche e Abruzzo

Le Province di Ascoli e Teramo convocano un tavolo tecnico per un incontro con gli operatori economici. La chiusura del ponte in mattoni sul fiume Tronto rischia di imprimere un duro colpo all’economia e di isolare un territorio. I Comuni e le aziende lanciano un grido di allarme, soprattutto con una situazione economica tutt’altro che florida e chiedono di correre ai ripari. In molti auspicano che possa essere istituito il doppio senso di marcia sul ponte in cemento. Un provvedimento utile, che temporaneamente salverebbe capre e cavoli. Almeno garantirebbe il collegamento con l’Abruzzo.

C’è preoccupazione tra i cittadini, perché il ponte chiuso innalza i vecchi confini. E’ stata l’amministrazione provinciale di Teramo, con una propria ordinanza, a disporre la chiusura al transito della strada provinciale n. 1/B nel tratto corrispondente al ponte in muratura di sua competenza a seguito di alcune criticità emerse dai monitoraggi effettuati dalle conclusioni della relazione recante la valutazione della sicurezza.

Di conseguenza la Provincia di Ascoli Piceno, in considerazione della convenzione per la gestione unitaria della sicurezza del viadotto interessato, ha dovuto procedere successivamente all’emissione di analogo provvedimento nel tratto di propria competenza, sulla provinciale 3 Ancaranese. Dunque martedì 27 agosto, per un tavolo tecnico al fine di delineare, in maniera congiunta, la tipologia e modalità di intervento di prossima attuazione.

"Fin dall’inizio del mandato l’amministrazione provinciale di Ascoli Piceno – evidenzia il presidente Sergio Loggi – ha seguito con grande attenzione le problematiche del ponte Ancaranese nella consapevolezza che tale asse viario costituisce un’infrastruttura strategica per la mobilità privata, commerciale e industriale del territorio piceno e dei comprensori limitrofi. Ogni provvedimento di chiusura comporta gravi disagi sulla viabilità interprovinciale e interregionale. In tale prospettiva, dopo il tavolo tecnico, la Provincia di Ascoli Piceno intende convocare un incontro con i sindaci, gli enti interessati insieme ai rappresentanti delle associazioni di categoria e agli operatori economici per un confronto sugli interventi più idonei e le soluzioni da attivare".

m. g. l.