PAOLA PIERAGOSTINI
Cronaca

Ascoli, poliziotto eroe salva bimbo in mare

Il 12enne dell’Ucraina stava giocando con il fratello. Lettera di ringraziamento del papà all’ispettore Di Mizio

Ascoli, 29 ottobre 2022 - Una lettera di ringraziamento inviata dal papà di un bambino salvato al suo eroe, il comandante della sottosezione autostradale di Porto San Giorgio, ispettore Williams Di Mizio. Il fatto è avvenuto a San Benedetto il 17 ottobre ma è stato reso noto solo a seguito della email del padre del bimbo ucraino. Quella mattina l’ ispettore Di Mizio, libero dal servizio, stava svolgendo la sua quotidiana attività sportiva sul lungomare di San Benedetto e ha notato una coppia di bambini di circa 10 e 12 anni, intenti a giocare a palla sulla battigia.

Il comandante Williams Di Mizio
Il comandante Williams Di Mizio

Ad un certo punto la palla è finita per gioco in mare e il più grande dei ragazzini – risultati poi fratelli, figli di una coppia di medici ucraini, arrivati in Italia in camper per scappare dall’atrocità della guerra – è entrato in acqua per recuperare la palla che, a causa della risacca, si allontanava sempre di più e con essa il ragazzino intento a volerla recuperare. L’acqua alta e l’incapacità di nuotare hanno messo in difficoltà il piccolo che ha iniziato ad annaspare in acqua e ad andare a fondo. Immediato l’intervento dell’ispettore, che si è lanciato in acqua completamente vestito, per soccorrere il 12enne. Portato in salvo sulla riva, l’ispettore ha subito praticato le manovre di salvataggio da annegamento (II Grado nella scala di Simckock) ben apprese da specifici corsi frequentati nel suo lungo e costante percorso di formazione. Le operazioni sono state osservate dagli stessi genitori del ragazzino, nel frattempo allertati di quanto accaduto dal fratellino più piccolo e giunti sul posto. Dall’iniziale stato di disorientamento e difficoltà respiratoria in cui il ragazzino versava al momento del recupero in acqua, le sue condizioni sono subito migliorate a seguito delle tecniche di soccorso praticate da Di Mizio, al punto che i genitori (qualificatisi come medici) non hanno ritenuto necessaria la richiesta d’intervento al 118.

Un’azione ‘normale’ per l’ispettore, che si è semplicemente limitato a dare il suo nome e qualificarsi come poliziotto, salutare la famiglia ucraina, abbracciare il ragazzino salvato e tornare a casa per spogliarsi degli abiti bagnati che aveva indosso. Il suo silenzio fatto di umiltà radicata nel valore umano del servizio al prossimo, fondamento della polizia di Stato, è stato rotto da una email fatta recapitare il 23 ottobre al Comando della sottosezione di Porto San Giorgio, a firma dei coniugi ucraini, per ringraziare il Comandante di aver salvato la vita al loro figlio. La vacanza della famiglia ucraina, infatti, organizzata per scappare dalla bruttezza della guerra, si sarebbe trasformata in tragedia, evitata dall’ispettore Di Mizio.