Gli episodi di violenza urbana che si sono verificati negli ultimi giorni stanno sollevando molteplici preoccupazioni. Su questa situazione interviene il presidente del comitato di quartiere Marina Centro Luigi Olivieri che sottolinea come alla base di questi fenomeni vi sia un progressivo deterioramento dei valori e del rispetto per la vita e la convivenza civile. Da molte parti si invoca un potenziamento delle forze dell’ordine, ma Olivieri ricorda che il problema non è solo numerico: "La nostra provincia ha meno di 200mila abitanti, meno di un quartiere di una grande città. San Benedetto, pur avendo più residenti rispetto ad altre città capoluogo, non gode dello stesso supporto amministrativo". E suggerisce una soluzione: "Forse l’unica strada percorribile è seguire l’esempio di Urbino e Pesaro, che ora sono entrambi capoluoghi, garantendo una migliore distribuzione delle forze dell’ordine". Olivieri pone l’accento sull’importanza di prevenire il degrado per contrastare fenomeni di emulazione e disordine sociale: "Investire in risorse per la cura dell’esistente e per il rispetto della civile convivenza spesso ottiene risultati migliori rispetto a misure repressive. La presenza di una ‘finestra rotta’, come insegna una delle teorie più affermate, può generare una spirale di degrado urbano e sociale".
Le teorie sociologiche moderne dimostrano che il mantenimento e il miglioramento degli spazi pubblici contribuiscono a creare un clima di ordine e legalità, riducendo il rischio di abbandono. Olivieri descrive con chiarezza la situazione del quartiere: "Abbiamo un vecchio borgo marino in dissesto edilizio, strade colabrodo, marciapiedi senza normative per disabili. Ex edifici pubblici sono abbandonati, la piazza più grande del quartiere è considerata solo un parcheggio, mancano giardini e spazi di aggregazione. Anche la Basilica della Madonna della Marina è priva di un oratorio, la raccolta dei rifiuti è irregolare, le strade sono sporche, la stazione ferroviaria indegna, il porto è senza una viabilità definita e con un futuro incerto".
Secondo Olivieri, "non basta riqualificare solo piazza Montebello. Bisogna agire su tutto il territorio per creare un ambiente accogliente e sicuro per cittadini e turisti. Ben vengano le misure di ordine pubblico, ma legalità e prescrizioni devono essere affiancate dalla cura dei luoghi". Investire nei luoghi e nel tessuto sociale è, dunque, la chiave per restituire dignità e sicurezza alla comunità. "Faremo tutto il possibile per richiamare l’attenzione su questa parte importante della città" promette Olivieri.
Emidio Lattanzi