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Picenambiente a controllo pubblico. Arriva il no di Grottammare

Il sindaco Rocchi: "Per noi funziona bene mantenendo l’attuale stato".

Picenambiente a controllo pubblico. Arriva il no di Grottammare

È uno stop clamoroso, quello impresso al percorso di inserimento della Picenambiente nell’alveo delle società controllate: dopo alcuni incontri finiti in positivo, l’amministrazione rivierasca incassa il ‘no’ di Grottammare, esplicitato dallo stesso sindaco Alessandro Rocchi. La strada, che prima era in salita, è ora del tutto franata. "Non abbiamo partecipato all’incontro promosso dal comune di San Benedetto – ha dichiarato il primo cittadino di Grottammare – ma tramite una mail abbiamo comunicato che non siamo interessati a portare avanti l’iniziativa. Per noi, la Picenambiente funziona bene mantenendo l’attuale stato. Cambiando qualifica si avrebbe un aumento di burocrazia e francamente non vedo il motivo per cui si debbano stringere patti parasociali, quando il comportamento dei soci pubblici, in assemblea, è sempre stato uniforme. Mi sembra che la questione lasci il tempo che trova: più che altro la vedo come una diatriba tutta interna al comune di San Benedetto". Parole pesantissime per il vertice di Viale De Gasperi, che da mesi si era impegnato a ricondurre la società nel contesto delle controllate per assicurare la governance pubblica, efficientarne il servizio e monitorare la realizzazione del piano industriale. Il percorso scelto ricalcava la sentenza del Tar Marche, risalente al 2019, con cui si ribadiva la natura di ‘società mista’ della Picenambiente, nonostante la maggioranza delle quote fosse in mano ai comuni del comprensorio. Per farne una controllata, diceva la sentenza, sarebbe stata necessaria la stìpula di patti fra i soci pubblici, così da porre in essere ‘comportamenti concludenti’ ai fini della governance stessa. Il problema è che la maggioranza pubblica vale il 50,41%, ma dovendo fare a meno di Grottammare, che detiene il 5,82% del totale, la volontà della compagine viene meno: la fetta privata, infatti, ha i numeri che servono per spostare l’ago della bilancia in proprio favore.

Piovono critiche sull’Amministrazione: "Vorrei sapere cosa ne pensa Domenico Pellei di questo fallimento – dichiara Simone De Vecchis – l’assessore al bilancio aveva detto di aver incontrato gli altri sindaci, ma ora questa cosa non andrà in porto. E aggiungo che, dopo 10 mesi, sono ancora in attesa dell’istruttoria redatta dagli uffici, recante le specifiche tecniche della questione. A fine dicembre 2022 il consiglio deliberò di portare avanti l’iniziativa dei patti parasociali: già allora ci credevo poco, ora la debacle non potrebbe essere più evidente. Penso sia necessario intraprendere un’altra strada"

Giuseppe Di Marco