Picena Depur, via al processo. Inquinamento delle acque, quattro figure apicali nei guai

Dal presidente Longino Carducci all’ad Fausto Latini, fino ai responsabili tecnici. Danilo Ciancio e Walter Pulsoni: Legambiente si è costituita parte civile.

Picena Depur, via  al processo. Inquinamento delle acque, quattro figure apicali nei guai

Picena Depur, via al processo. Inquinamento delle acque, quattro figure apicali nei guai

E’ finita davanti al tribunale di Ascoli la vicenda dell’impianto di depurazione di Santa Maria Goretti ad Offida gestito dalla Picena Depur. Oggetto del dibattimento l’inquinamento delle acque del torrente Tesino avvenuto nel 2021 che, secondo la Procura di Ascoli, sarebbe responsabilità del cattivo funzionamento dell’impianto di depurazione. Per questo la magistratura ascolana ha ottenuto il processo per quattro persone: Longino Carducci in veste di presidente del cda di Picena Depur, Fausto Latini, amministratore delegato, Danilo Ciancio, responsabile tecnico di Picena Depur, stessa carica ricoperta all’epoca dei fatti da Walter Pulsoni. Nel processo è parte civile Legambiente, assistita dall’avvocatessa Anna Laura Luciani e alcuni consiglieri comunali di Offida, assistiti dall’avvocato Giulio Natali. Sono tutti accusati, in concorso fra loro, di inquinamento ambientale. Secondo quanto ricostruito dalle indagini della magistratura, il problema dello sversamento inquinante nel torrente Tesino sarebbe stato determinato dal cattivo funzionamento dell’impianto di depurazione di Santa Maria Goretti nel comune di Offida gestito dalla Picena Depur; a determinarlo sarebbe stata il mancato mantenimento della corretta funzionalità. In particolare gli imputati avrebbero omesso di mantenere in funzione il sedimentatore a servizio della linea nitro denitro; criticità avrebbero riguardato anche la griglia del by pass posto all’interno della vasca ingresso, a causa della rottura del carro ponte. Ciò avrebbe determinato la formazione di consistenti incrostazioni e la conseguente occlusione con perdite funzionali. Rilevata anche la carente disinfezione nel trattamento dei reflui, a causa della presenza di oli e grassi in galleggiamento. Un quadro di criticità che per la Procura di Ascoli avrebbe determinato una significativa compromissione della qualità delle acque del torrente Tesino, un corso d’acqua sottoposto a tutela paesaggistica. In particolare le indagini hanno accertato un peggioramento della qualità delle acque superficiali a valle dello scarico rispetto a quello a monte, con un aumento del carico inquinante per tutti i valori chimici ed in particolare Bod, clori, azoto ammoniacale, Cod dell’escherichia coli. Il peggioramento è stato stimato in due classi, dalla terza a monte del depuratore gestito da Picena Depur, alla quinta a valle dello stesso impianto, ovvero "da ambiente alterato ad ambiente fortemente degradato".

Peppe Ercoli