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Parco Marino: "I motivi del no"

L’assemblea pubblica al cinema Margherita, Fragoletti: "Consorzio garanzia per le vongolare"

Parco Marino: "I motivi del no"

Nel pomeriggio di giovedì al cinema Margherita di Cupra si è tenuta l’assemblea pubblica sul Parco Marino del Piceno che ha visto la partecipazione del sindaco, Alessio Piersimoni, del presidente del Consorzio dei vongolari (CO.VO.PI) Gerardo Fragoletti, il presidente di ’Cupramare balneari’ Pietro Aureli, il presidente della cooperativa vongolari Giulianova (CO.GE.VA.) Giovanni di Mattia, il consigliere comunale di San Benedetto, Lorenzo Marinangeli e poi l’assessore alle attività produttive della Regione Marche, Andrea Maria Antonini. Partiamo proprio da Antonini che dice d’aver approfondito il tema del Parco Marino e che dalle verifiche non sono emerse peculiarità faunistiche tali da giustificare un’area come quella descritta nel progetto per l’istituzione del Parco. Non ci sono i presupposti secondo Antonini, che ha detto di essere in linea con il pensiero dell’assessore all’ambiente Stefano Aguzzi.

Il sindaco di Cupra Piersimoni ha spiegato le ragioni del No al Parco Marino, che ha formalmente presentato al Ministero dell’Ambiente a nome dell’Amministrazione comunale. Fragoletti dice che, al di là degli insulti sui social, scambiati per i cattivi della pesca, a livello europeo vengono visti come un esempio per la Grecia, la Spagna e riconosciuti anche a Bruxelles. "Il Consorzio è una garanzia di governo per le oltre 60 vongolare che approdano nel porto di San Benedetto". Poi ha mostrato un filmato in cui evidenzia che la fauna marittima non subisce danni delle turbosoffianti. Di Mattia ha raccontato le vicende della nascita del Parco Marino del Cerrano e dice che i pescatori hanno subito ’violenza’ dal Tar del Lazio e dal Ministero che non hanno ascoltato le loro istanze. A distanza di qualche anno gli è stato vietato anche il transito per andare nelle zone autorizzate a dimostrazione che l’Ente Parco diventa l’Ente di potere sul territorio. Pietro Aureli ha detto che le verifiche fatte su come si presenta il Parco del Cerrano confermano che le loro preoccupazioni sono fondate. L’Ente Parco diventerebbe un ulteriore organismo di controllo dopo i nove già esistenti che mal si coniugherebbe in una collaborazione tra ambiente ed economia, obiettivo, invece, raggiunto con l’amministrazione locale. Marinangeli ha esaltato l’importanza della pesca e il danno che potrebbe provocare il fermo delle vongolare, che non si limita alle circa 60 famiglie coinvolte, ma a tutto l’indotto del commercio ittico.

Marcello Iezzi