Promessa mantenuta. Il Papa ha pregato per gli operai della Beko, la multinazionale che ha annunciato un piano di licenziamenti e che a fine 2025 chiuderá lo stabilimento di Comunanza. Nei guai finiranno anche alcuni dipendenti delle sedi di Fabriano e Siena.
"Sono vicino ai lavoratori della Beko, che difendono in modo solidale il diritto al lavoro, che è un diritto alla dignità. Che non gli sia tolto il lavoro, per motivi economici o finanziari": queste le parole del Pontefice durante l’Angelus di ieri mattina a piazza San Pietro. Sabato, tra l’altro, il Sante Padre aveva ricevuto una delegazione in Vaticano.
Intanto, si apre una settimana decisiva per il futuro della Beko. Domani, infatti, è in programma il tavolo al ministero al quale sarà presente anche il sindaco Domenico Sacconi. Prevista anche la partecipazione del ministro Adolfo Urso, oltre ai rappresentanti sindacali e i vertici dell’azienda. L’obiettivo è trovare una soluzione condivisa che possa evitare la chiusura della fabbrica picena e salvare gli oltre 300 posti a rischio.
Durante l’incontro si parlerà anche della situazione delle sedi Beko di Fabriano e Siena, visto che anche per queste sono previste riduzioni di personale. Tutta la comunità di Comunanza, nel frattempo, ha alzato la voce, partecipando in massa al corteo di protesta che si è svolto sabato mattina lungo le vie del paese, partendo dallo stabilimento di Villa Pera. Un’iniziativa che era stata promossa dalle organizzazioni sindacali e che ha visto la presenza di tanti esponenti politici del territorio.
Tra questi anche il segretario provinciale del Pd, Francesco Ameli. "Non è pensabile uno smantellamento di una fabbrica che ha fatto la storia delle nostre aree interne, a confine tra le due province e che è entrata nella vita di tante famiglie del territorio – ribadisce Ameli –. Il Pd ha le idee chiare sul da farsi e lo sta facendo in tutti i livelli istituzionali a partire dai consigli comunali sino al parlamento Ue, e ringrazio l’eurodeputato Matteo Ricci per esser stato sabato a Comunanza.
Chiediamo che il governo eserciti davvero il GoldenPower nei confronti di Beko, utile a tutelare l’occupazione, e che venga rifinanziato l’accordo di Programma per le aree di crisi industriale complessa della Val Vibrata, Valle del Tronto e Piceno, di cui Comunanza fa parte. Sono le due azioni minime e necessarie per pensare di offrire uno sviluppo a Comunanza e ai Sibillini. Lo abbiamo gridato in tanti e continueremo a farlo - conclude Ameli -, perché Comunanza non si chiude".
Oggi pomeriggio, intanto, sarà dedicato proprio ai lavoratori della Beko il tradizionale Falò per la Madonna di Loreto. Alle 18, il momento di preghiera organizzato dalla parrocchia si svolgerà nei pressi della fabbrica. L’intenzione era quella di allestirlo dentro ai cancelli, ma da parte della multinazionale, di fatto, non è stata concessa l’autorizzazione. Quindi, il Falò si farà all’esterno ma comunque a ridosso dello stabilimento di Comunanza. Logico immaginarsi una significativa presenza di persone, perché questo Natale deve essere dedicato a chi sta vivendo un momento di incertezza e rischia di trovarsi, tra un anno, senza lavoro.