Ponte sull’Ancaranese chiuso, traffico in tilt, territorio in ginocchio. Il sindaco del comune di Castel di Lama, Mauro Bochicchio, lancia la proposta di una class action, nei confronti della Provincia di Teramo, come responsabile principale dello stato attuale del ponte. E’ un fiume in piena il sindaco, che non lesina critiche. I responsabili devono pagare i danni che i cittadini, le attività economiche e il Comune di Castel di Lama stanno subendo a causa dell’aumento e rallentamento del traffico veicolare e del decadimento della salubrità dell’aria e inoltre del mancato fatturato di alcune attività.
"La riunione di martedì scorso – precisa Bochicchio – non ha sortito gli effetti sperati. Il doppio senso sul ponte in cemento non si sa ancora se e quando verrà realizzato. Forse tra 40 giorni sarà possibile istituire un senso unico alternato ma nel frattempo è dall’otto di agosto, che Castel di Lama e tutti i paesi della Vallata tribolano per questa chiusura improvvisa". Sotto accusa la decisione, che sin dal primo momento non ha convinto il sindaco Bochicchio, che mette subito in chiaro la sua posizione: "Rimane inoltre ancora misteriosa la motivazione che ha portato la Provincia di Teramo a chiudere il ponte il mattoni. I rilievi svolti infatti da febbraio 2023 non hanno rilevato nulla di così strano da giustificare questa chiusura improvvisa. I rilievi ed il monitoraggio in continuo installato appositamente per tenere il ponte aperto in sicurezza e poter quindi programmare gli interventi su quello adiacente hanno sortito l’effetto opposto senza un apparente motivo. A questo punto, sentito un legale, reputo che ci siano tutti gli estremi per poter avviare una class action nei confronti della Provincia di Teramo, che senza chiari e nuovi motivi ha deciso unilateralmente di chiudere questa importante via di comunicazione senza avere valutato anche le conseguenze ed i rischi connessi alla scelta".
Infine il sindaco fa un appello: "Per partire ed essere efficaci bisogna essere in tanti e bisogna essere in grado di valutare i danni ed i disagi che ciascuno di noi sta patendo dal 8 di agosto. Allo scopo è stato preparato un modulo da compilare in cui ciascun cittadino (sia privato che legale rappresentante di una attività commerciale/industriale) esplicita e quantifica il disagio che sta subendo".