Si aggrava ulteriormente la posizione di Claudio Funari, il 42enne di Comunanza che la sera del 23 dicembre scorso ha aggredito, uccidendolo, Renzo Paradisi e ferendo gravemente sua moglie Maria Antonietta Giacomozzi. Il procuratore di Ascoli Umberto Monti contesta infatti all’uomo la premeditazione sia per l’omicidio dell’anziano, sia per il tentato omicidio della moglie (inizialmente era imputato di lesioni nei confronti della donna). Restano le accuse anche di tentato incendio, violenza privata e danneggiamento. Contestata anche l’aggravante dei futili motivi e della minorata difesa delle vittime. Un quadro accusatorio, quindi, estremamente grave.
Il 75enne Paradisi è deceduto dopo alcuni giorni di ricovero all’ospedale Mazzoni dove fin da subito le sue condizioni sono apparse disperate per via dei danni cerebrali riportati nella feroce aggressione di cui è stato vittima. La modifica del capo di imputazione è avvenuta in vista dell’autopsia che la Procura di Ascoli ha affidato al medico legale Pietro Alessandrini che la eseguirà oggi.
La difesa ha nominato il dottor Piergiorgio Fedeli; non ha nominato consulenti l’avvocato Mauro Gionni che assiste la famiglia Paradisi. Un accertamento che sarà seguito dalla verifica delle lesioni riportate dalla Giacomozzi e da un’ispezione al capannone, in parte adibito ad abitazione, dove in più fasi i due anziani coniugi sono stati aggrediti e picchiati con ferocia da Funari, annebbiato dall’alcol. In questi giorni sono state sentite di nuovo dai carabinieri sia la donna ricoverata all’ospedale Mazzoni, sia le due figlie.
Secondo una ricostruzione, Funari rimproverava ai coniugi Paradisi l’aver ostacolato una relazione affettiva con una delle due figlie e per questo il 23 dicembre si sarebbe recato loro. In questo la magistratura intravede la premeditazione unita al fatto che in precedenza il 42enne avrebbe espresso la volontà di fare qualcosa contro la famiglia.
Peppe Ercoli