GIUSEPPE ERCOLI
Cronaca

Omicidio, gli arrestati restano in silenzio

Ieri la convalida in tribunale. Gli inquirenti al lavoro: la verità nelle immagini delle telecamere di sicurezza della zona del lungomare

Le indagini sul luogo del delitto (. Sgattoni

Le indagini sul luogo del delitto (. Sgattoni

Sono le immagini delle telecamere di sicurezza della zona del lungomare nord di San Benedetto l’elemento chiave dell’inchiesta della Procura di Ascoli e dei carabinieri in merito a quanto accaduto domenica all’alba a San Benedetto quando, al culmine di una rissa furibonda all’arma bianca, è stato ucciso Amir Benkharbouch, 24 anni di origini tunisine, residente anche lui a Giulianova.

In attesa di vedere quanto ripreso da questi impianti di sorveglianza e da quelli interni al Kontiki, gli avvocati difensori hanno scelto la linea del silenzio per i rispettivi assistiti, per cui Federico Di Stanislao, 20 anni, e Denis Roul Rotaru, 23 anni, entrambi di Giulianova, si sono avvalsi della facoltà di non rispondere nell’udienza di ieri pomeriggio quando il giudice delle indagini preliminari del tribunale di Ascoli Angela Miccoli ha convalidato i loro arresti e si è riservata sulla richiesta della Procura di confermare per entrambi la detenzione in carcere.

Per il terzo arrestato, Helmi Nessimi, 29 anni di Grottammare indagato solo per rissa aggravata, è stato chiesto sia sottoposto all’obbligo di dimora con la prescrizione di restare a casa la notte. Di Stanislao e Rotaru hanno partecipato all’udienza in video collegamento dal carcere di Marino dove sono detenuti "Il mio assistito, Di Stanislao, è accusato dell’omicidio di Benkharbouch e del tentato omicidio di Daniele Seghetti (il giovane di Grottammare operato chirurgicamente al Torrette di Ancona, a sua volta indagato di rissa aggravata ndr). Abbiamo deciso di non fare dichiarazioni – spiega l’avvocato Luigi Gialluca - perché non siamo certi che la prima ricostruzione fatta in ospedale dal ragazzo corrisponda alla verità dei fatti; lui si è assunto la responsabilità circa il colpo inferto a Benkharbouch, spiegando che è stato per sbaglio, nella concitazione. Ci sono però incongruenze sul suo racconto e sull’arma del delitto – puntualizza il legale – per cui voglio prima visionare le immagini registrate dalle telecamere di sicurezza, tenuto anche conto che quando è stato sentito era sottoposto a terapia farmacologica e che si tratta di un soggetto, in generale, con problemi di autostima. Lui non ha nulla a che fare con gli altri due che sono partiti con lui da Giulianova, anzi ne subiva il fascino, ma non condivideva i loro interessi". Oltre che di omicidio e tentato omicidio, Di Stanislao è indagato anche per rissa aggravata e porto in luogo pubblico di arma da taglio.

Peppe Ercoli