Ascoli, 14 gennaio 2025 – La Corte di Cassazione ha reso note le motivazioni dell’annullamento della sentenza assolutoria emessa dalla Corte d’Assise d’Appello di Ancona, disponendo un nuovo processo per Leopoldo Wick presso la Corte d’Assise d’Appello di Perugia. Wick, infermiere ascolano, era stato inizialmente condannato all’ergastolo dalla Corte d’Assise di Macerata per le morti sospette presso la Rsa di Offida, ma assolto in appello.
La sentenza di assoluzione aveva escluso gran parte delle prove raccolte dalla Procura di Ascoli, tra cui prelievi ematici e analisi tossicologiche, ritenendole inutilizzabili a causa del presunto mancato rispetto delle garanzie difensive. I giudici di secondo grado avevano criticato le modalità di raccolta delle prove, sostenendo che Wick avrebbe dovuto essere avvisato per nominare consulenti tecnici.
Tuttavia, la Cassazione ha stabilito che questa decisione si basava su un errore di diritto, osservando che i prelievi post mortem sono atti irripetibili e non richiedono la preventiva iscrizione dell’indagato nel registro per la loro validità, scrive la Cassazione che ha infine rimarcato la necessità di una rivalutazione integrale delle prove, comprese quelle erroneamente escluse, attenendosi ai principi giuridici e agli standard motivazionali adeguati.