PEPPE ERCOLI
Cronaca

Morti in rsa, la Cassazione annulla l’assoluzione dell’infermiere Wick: sarà di nuovo processato

Il caso di Offida (Ascoli), ora si andrà davanti alla Corte d’assise d’Appello di Perugia. L’impugnazione della Procura generale e delle parti civili riguardava sei casi di omicidio e un caso di tentato omicidio

Leopoldo Wick, infermiere alla Rsa di Offida, dovrà essere di nuovo processato: stavolta davanti alla Corte d’assise d’Appello di Perugia

Leopoldo Wick, infermiere alla Rsa di Offida, dovrà essere di nuovo processato: stavolta davanti alla Corte d’assise d’Appello di Perugia

Ascoli, 3 ottobre 2024 – La Corte di Cassazione ha annullata l’assoluzione emessa dalla Corte d’Assise d’Appello di Ancona nei confronti di Leopoldo Wick, infermiere alla Rsa di Offida che dovrà essere di nuovo processato, stavolta davanti alla Corte d’assise d’Appello di Perugia. L’impugnazione della Procura generale e delle parti civili riguardava sei casi di omicidio e un caso di tentato omicidio.

In primo grado, Wick è stato condannato all’ergastolo dalla Corte d’Assise d’Appello di Macerata il 1 giugno 2022, ma il 6 dicembre 2023 è stato assolto con formula piena dalla Corte d’Assise d’Appello di Ancona, che lo ha scarcerato. Nel ricorso, tra le varie obiezioni, la Procura ha sottolineato l’inosservanza e l’erronea applicazione delle disposizioni sull’utilizzabilità delle prove.

In particolare, si riferisce alle analisi sui campioni prelevati dai cadaveri degli anziani ospiti della Rsa di Offida. I giudici di Macerata avevano stabilito che tali attività non potevano essere qualificate come ‘amministrative’, essendo state svolte su incarico della Procura di Ascoli, e che quindi dovevano garantire i diritti di Wick, permettendogli di essere rappresentato legalmente durante le operazioni. A tal proposito è stata richiamata una sentenza della Cassazione secondo cui "l’obbligo per il pubblico ministero di iscrivere nel registro una ‘notitia criminis’ a carico di un determinato soggetto sorge solo quando emergono nei confronti di quest’ultimo specifici elementi indiziari, non essendo sufficienti meri sospetti”. Per la Cassazione le analisi fatte dalla Procura durante l’inchiesta sono valide per cui la sentenza assolutoria è stata annullata e il processo andrà rifatto.