Morti nella Rsa di Offida Wick davanti al giudice

Udienza alla Corte d’Assise d’Appello con l’imputato apparso molto provato dalla detenzione e dai problemi di salute che lo affliggono.

Morti nella Rsa di Offida  Wick davanti al giudice

Morti nella Rsa di Offida Wick davanti al giudice

Si è svolta ieri davanti alla Corte d’Assise d’Appello di Ancona l’udienza predibattimentale propedeutica all’inizio del processo di secondo grado a carico di per le morti sospette alla Rsa di Offida per le quali Leopoldo Wick in primo grado è stato condannato all’ergastolo. La corte ha calendarizzato le udienze dando appuntamento a tutti al 13 settembre quando prenderà la parola la pubblica accusa, cui faranno seguito le considerazioni degli avvocati delle parti civili. All’udienza di ieri era presente Wick, apparso molto provato dalla detenzione e dai problemi di salute che da tempo lo affliggono. E’ detenuto nel carcere di Ascoli e fin qui sono andati a vuoto i tentativi dei suoi legali di ottenere la concessione dei domiciliari per motivi di salute. Il processo d’appello scaturisce dal ricorso fatto praticamente da tutte le parti interessate alla drammatica vicenda. Lo ha fatto naturalmente la difesa di Wick relativamente alla condanna per sette omicidi contestati.

Ha fatto ricorso la Procura di Ascoli non soddisfatta che l’infermiere ascolano sia stato assolto per un altro caso di omicidio e per i quattro tentativi di omicidio che aveva contestato a Wick. A questo ricorso si sono agganciati gli avvocati delle parti civili che non accettano l’assoluzione di Wick per i rispettivi casi. Un altro processo attende dunque Leopoldo Wick e tutte le parti in causa, compresa l’Asur delle Marche, in primo grado chiamata dalla Corte d’Assise di Macerata a sborsare circa 800mila euro, fra provvisionale e spese legali alle parti civili dei casi per cui Wick è stato riconosciuto colpevole. Nel ricorso in Appello la difesa di Wick sostiene, in stretta sintesi, che non c’è il movente, che non ci sono prove della colpevolezza, che nemmeno la perizia ha portato alla piena responsabilità dell’infermiere e che è stata lesa la catena di conservazione dei reperti, per questo motivo inutilizzabili. Per la Procura invece Wick va riconosciuto colpevole anche dei casi per cui è stato assolto. I tempi del processo di sec ondo grado si annunciano più brevi rispetto a quelli del dibattimento celebrato davanti alla Corte d’Assise di Macerata. Per cui la sentenza potrebbe arrivare entro l’anno. E’ poi facilmente ipotizzabile che, qualsiasi sarà l’esito, la vicenda approderà infine davanti alla Corte di Cassazione.

Peppe Ercoli