REDAZIONE ASCOLI

Morte della signora Bartolomei, parla il consulente dell’Asur Marche

Decessi sospetti alla Rsa e causa civile contro l’azienda sanitaria, la contestazione per i periti nominati dal giudice di Ascoli

Morte della signora Bartolomei, parla il consulente dell’Asur Marche

"Lascia interdetti il giudizio dei periti del tribunale civile di Ascoli in base al quale la signora Lucia Bartolomei avrebbe avuto un’aspettativa di vita di oltre tre anni, in base agli indici Istat per l’anno 2019. Questi rappresentano infatti un indice generale, ma non quello specifico della signora, della sua storia clinica, tenendo conto del naturale decorso dei processi patologici cronico-degenerativi che la affliggevano". Il dottor Antonio Marcelli, consulente dell’Asur Marche, così ha contestato le conclusioni della dottoressa Piera Amelia Iezzi di Pescara e il professor Matteo Neri di Chieti, i periti nominati dal giudice di Ascoli Francesca Sirianni nell’ambito del procedimento avviato a seguito della richiesta risarcitoria presentata dall’avvocato Matteo Mion per conto dei familiari di Lucia Bartolomei, una delle ospiti della Rsa di Offida, che hanno citato l’Asur Marche. Iezzi e Neri hanno ritenuto "congruo quantificare come di grado elevato (superiore al 90%) le chances di sopravvivenza della Bartolomei se non si fosse sottoposta alla dose letale di promazina" ricordando inoltre che "la tavola Istat indica che la speranza di vita, ovvero il numero medio di anni che restavano da vivere ai sopravviventi all’età di 93 anni, era stimato in anni 3.69". Il processo penale ha visto l’infermiere ascolano Leopoldo Wick assolto dall’accusa di aver somministrato dosi di farmaci non prescritti agli anziani ospiti della Rsa di Offida causandone la morte o mettendone in pericolo la vita. Il dottor Marcelli ha fatto riferimento anche all’assoluzione di Wick, ponendo in evidenza che, di fatto, la sentenza della Corte d’Assise d’Appello di Ancona "ha integralmente stravolto e smentito gli accertamenti irripetibili delle perizie medico legali sulle quali si fonda la richiesta risarcitoria". Il perito dell’Asur Marche ha sottolineato inoltre che "deve essere ponderato opportunamente che la Bartolomei aveva 93 anni, era affetta da una serie di patologie per le quali necessitava di una terapia pluri-farmacologica e di un supporto assistenziale qualificato. Il suo decesso – ha concluso - non può sorprendere per le modalità e i tempi in cui è avvenuto, proprio in ragione delle plurime patologie di cui era affetta".

Peppe Ercoli