Morta nella Rsa di Offida: maxi risarcimento

L’Asur condannata a pagare 560mila euro ai familiari di Lucia Bartolomei. Del suo decesso è accusato l’infermiere Leopoldo Wick

Morta nella Rsa di Offida: maxi risarcimento

L’Asur condannata a pagare 560mila euro ai familiari di Lucia Bartolomei. Del suo decesso è accusato l’infermiere Leopoldo Wick

Il giudice del tribunale civile di Ascoli Francesca Sirianni ha condannato l’Asur delle Marche a risarcire di complessivi 560.000 euro (più interessi) i familiari di Lucia Bartolomei, una delle ospiti della Rsa di Offida, della cui morte è stato accusato Leopoldo Wick. L’infermiere ascolano è stato prima condannato all’ergastolo dalla Corte d’Assise di Macerata, poi assolto con formula piena dalla Corta d’Assise d’Appello di Ancona; a seguito del recente pronunciamento della Corte di Cassazione dovrà subire un nuovo processo davanti alla Corte d’Appello di Perugia. Il legale dei familiari della Bartolomei, avvocato Matteo Mion, ha rinunciato alla costituzione di parte civile nel processo penale a Wick; si è rivolto direttamente al tribunale civile chiedendo che fosse la Asur a risarcire i suoi assistiti per le conseguenze dell’operato del dipendente della sanità marchigiana, quantomeno per l’omessa vigilanza. Ieri pomeriggio il giudice Sirianni ha depositato l’ordinanza con la quale ha assegnato un risarcimento di quasi 480mila euro, condannando l’Asur delle Marche anche al pagamento delle spese legali per un ammontare di ulteriori 82mila euro.

"E’ stata la miglior vittoria che ci potessimo aspettare – commenta l’avvocato Mion – Tutta la famiglia è molto contenta per la verità che è emersa, il giudizio è equilibrato e soddisfacente. La gioia professionale è doppia poiché siamo stati gli unici a scegliere questa via processuale grazie alla quale abbiamo ottenuto un importante risarcimento dei familiari della signora Bartolomei, mentre gli altri sono ancora discutere in appello di questa vicenda". Il precedente giudice Enza Foti aveva disposto una prima consulenza tecnica medico legale. Il medico legale Piera Amelia Iezzi e al medico di laboratorio Alessandro Cancelli erano giunti alla conclusione che "a fronte delle risultanze autoptiche relative alle cause di morte di Lucia Bartolomei, che risulta essere inequivocabilmente ascrivibile ad intossicazione acuta da promazina occorsa durante il ricovero all’interno dell’Rsa di Offida, si ritiene sussistente l’inadempimento contrattuale da parte della struttura residenziale".

Il giudice Sirianni ha poi ritenuto necessario disporre una nuova consulenza tecnica d’ufficio affidandola alla dottoressa Iezzi di Pescara e al professor Neri di Chieti che hanno concluso ritenendo "congruo quantificare come di grado elevato (superiore al 90%) le chances di sopravvivenza della signora Bartolomei se non si fosse sottoposta alla dose letale di promazina. La tavola Istat indica che la speranza di vita, ovvero il numero medio di anni che restavano da vivere ai sopravviventi all’età di 93 anni, era stimato in anni 3.69". Considerazioni non condivise dai consulenti dell’Asur Marche, ma che hanno avuto un peso nell’esito della causa civile.

Peppe Ercoli