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Monte Piselli, i costi ora lievitano: "Progetto arrivato a 22 milioni"

Riunione della commissione, l’affondo di Ameli: "Serve sostenibilità economica, no alle cattedrali nel deserto"

Monte Piselli, i costi ora lievitano: "Progetto arrivato a 22 milioni"

Il segretario provinciale del Pd, Francesco Ameli

La stagione invernale può partire, ora si attende solo la neve. Confermata la proroga per gli impianti esistenti, ora a destare incertezza e preoccupazione sarà invece il discorso relativo alla realizzazione del nuovo impianto di risalita di Monte Piselli che avrebbe visto un aumento dei costi dai 12 milioni di euro preventivati nel corso degli ultimi mesi ad un’opera che ne richiederebbe ben 22. Ieri pomeriggio si è riunita la commissione consiliare di controllo e garanzia per discutere proprio di questo. Di fronte a tale scenario ora il Cotuge sarebbe pronto a valutare la possibilità di ricorrere anche ad impianti rigenerati che comporterebbero una spesa di certo minore, ma la soluzione resta di fatto un rebus. L’ipotesi più concreta comunque è che l’importante intervento volto a valorizzare la zona dei Monti Gemelli possa svilupparsi in due stralci. Nel corso della seduta inoltre si è deciso di porre rimedio ad alcuni errori presenti e che ora saranno prontamente corretti. Come ad esempio il fatto che dall’intermedia si prevedeva la possibilità di salire, ma non quella di scendere.

A commentare quanto sta accadendo è stato Francesco Ameli, segretario provinciale Pd. "Innanzitutto pensiamo che sulla Montagna dei Fiori uno sviluppo debba esserci – sostiene –. Così come si deve affrontare il discorso della realizzazione di un impianto in grado di dare risposte a chi vive la montagna sia durante il periodo invernale che in quello estivo. Poi saranno importanti i servizi e soprattutto abbracciare questo genere di turismo nuovo che si sta sviluppando sui Sibillini. Siamo perplessi su come un’opera inizialmente prevista da 12 milioni sia diventata adesso da 22. C’è l’ipotesi di due stralci. Uno da sette milioni e poi non si sa. Noi riteniamo necessaria la sostenibilità economica dell’operazione. Avere una cattedrale nel deserto non serve a niente. Non c’è ancora chiarezza sulla scelta definitiva. Mancano i soldi e quindi bisognerà capire come risolvere questo. Vanno capite quali potrebbero essere le scelte strategiche per valorizzare al meglio la montagna tutti i giorni dell’anno. Mi dispiace che il Cotuge non abbia ancora dato indirizzo sulle alternative progettuali. Siamo in una fase in cui si stanno vedendo i costi degli impianti rigenerati. La verità però è che stiamo perdendo tempo. Ogni giorno che passa perdiamo in competitività rispetto agli territori che si sono già organizzati".

Nei giorni scorsi si era parlato del progetto redatto dallo studio ‘Di Emidio Progetti’ di Castel di Lama che infatti prevedeva un paio di soluzioni per superare il problema dell’attraversamento della strada. Un percorso obbligato utilizzando il parcheggio per le auto nel piazzale San Giacomo in territorio marchigiano e arrivare alla partenza della stazione sciistica in territorio abruzzese.

Massimiliano Mariotti