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Cronaca

Milanesiana, edizione ’timidezza’: "Vorrei essere come Ornella Vanoni"

Ruggeri si racconta dal palco: "Ho fatto cose con curiosità, purezza d’animo e lasciando un segno"

Milanesiana, edizione ’timidezza’: "Vorrei essere come Ornella Vanoni"

Milanesiana, edizione ’timidezza’: "Vorrei essere come Ornella Vanoni"

I primi di luglio la Milanesiana, ideata e diretta da Elisabetta Sgarbi, arriva al Teatro Ventidio Basso di Ascoli per tre appuntamenti, ai quali si aggiunge la mostra ’Giorgio Tonelli e la Metacosa’. Ad aprire il festival sarà il cantautore e autore Enrico Ruggeri per presentare il nuovo libro ’40 vite (senza fermarmi mai)’ in cui si racconta a tutto tondo dicendo ’quello che le sue canzoni non dicono’.

Il suo ultimo libro vuole raccontare ‘quello che le canzoni non dicono’, si scende in profondità scrivendo?

"Scrivere canzoni vuol dire conoscersi, vuol dire mettere a fuoco delle cose di noi stessi che non sono chiare, vuol dire comunicare qualcosa e nei casi migliori lasciare un segno del proprio passaggio".

C’è qualcosa che neanche il libro racconta di te ma che il tuo pubblico dovrebbe conoscere?

"Uno quando scrive un libro cerca di scrivere tutto, poi finisce, lo rileggi, il libro esce e dici ‘però questa non l’ho detta’. Non esiste il libro perfetto, non esiste il libro in cui racconti esattamente tutto quello che volevi dire. Ma credo che questo accada anche per i capolavori del passato".

Se dovesse riassumere in una frase le sue ’40 vite’, cosa direbbe?

"Ho fatto cose con curiosità, con purezza d’animo per lasciare un segno del mio passaggio".

Nel volume tocca temi molto importanti, dall’amore alla politica, passando per i sogni e le delusioni. Ha ancora un sogno nel cassetto o lo ha già esaudito?

"Quando inizi a diventare un po’ age il primo sogno è quello di continuare questo miracolo. Perché quando avevo 20 anni dicevo ’mi piacerebbe far musica, magari fare un disco, magari fare 3 anni di concerti’. Quindi 45 anni dopo uno dice ’è stato un miracolo’, a questo punto che duri ancora un po’.

Il tema de La Milanesiana di quest’anno è la ‘timidezza’. Lei è una persona timida?

"Per quanto riguarda la mia timidezza, da ragazzo ero timido e quindi sono un timido guarito. Adesso credo di non esserlo più, anzi invecchiando cerco di dire quello che mi pare. L’obiettivo finale è Ornella Vanoni. Credo che nella società di oggi ci sia bisogno di riflessione, che non necessariamente è collegabile alla timidezza. Però sicuramente oggi tutti parlano, da quando sono arrivati i social chiunque da pareri su tutto e su tutti. Questo ha sicuramente abbassato enormemente il livello.

È mai stato ad Ascoli ?

" Sì ci ho suonato parecchie volte. Uno che ha fatto i primi concerti negli anni 80 è stato dappertutto".

Ottavia Firmani