Milanesiana, Barbarossa:: "Sono un timido pentito"

Il cantautore stasera a teatro con il suo libro ’Cento storie per cento canzoni’ "Prima avevo l’ansia, adesso il pubblico è mio amico, sembrano parenti".

Milanesiana, Barbarossa:: "Sono un timido pentito"

Milanesiana, Barbarossa:: "Sono un timido pentito"

Stasera ultimo appuntamento a teatro con la Milanesiana. Ad esibirsi in un mix tra concerto e spettacolo ci sarà Luca Barbarossa accompagnato dalla Social band, che ripercorrerà i suoi più grandi successi fino all’ultimo album: ‘La verità sull’amore’. Il concerto sarà intrinseco anche di parole: Barbarossa ha infatti appena pubblicato il libro ‘Cento storie per cento canzoni’, un "viaggio nella musica, perché le canzoni aiutano a ripercorrere la storia del mondo".

Barbarossa, se dovesse riassumere il suo ultimo libro cosa direbbe?

"Direi che le canzoni sono quasi tutto, quando uno si mette a vedere cosa c’è dietro. Ho scelto canzoni storiche, che abbiano collegamenti, e attraverso queste ripercorriamo la storia dei diritti civili, della vita umana, delle grandi ingiustizie ad esempio con il pugile Hurricane, condannato all’ergastolo per omicidi che non ha commesso. La canzone mi concede il pretesto per raccontare delle grandi o delle piccole storie, che possono riguardare la canzone stessa o le persone coinvolte, e questo è il senso del libro".

Nello spettacolo non sarà solo.

"Sarò in compagnia della Social band che mi accompagna sempre, praticamente anche per le serenate sotto i balconi delle belle fanciulle. Faremo un concerto con dentro il mio percorso, da quando ho cominciato ad oggi, con un focus sul mio ultimo album ‘La verità sull’amore’".

Il tema della Milanesiana quest’anno è la timidezza, lei si considera una persona timida?

"Sono un timido pentito, un diversamente timido. Perché con l’età cadono i freni inibitori. Però sono un ex timido che ha forzato la sua natura facendo questo mestiere. I primi bagni di folla o i primi pienoni della mia vita ricordo di averli vissuti abbastanza male, con molta ansia, preoccupazione e senza godere del momento. Sentivo che forse non ero nato per quello. Ma qualcosa è cambiato: ho deciso di fare un po’ di tutto, ho fatto scelte che mi hanno avvicinato al mio mestiere, e il mio mestiere al mio carattere. Ad esempio la radio, uno spazio più consono al mio modo di essere. Oggi non ho ansia, ma perché trovo un pubblico che mi somiglia molto: li guardo e mi sembrano tutti parenti, o amici, insomma, persone che con affetto mi seguono ai concerti o mi ascoltano su Radio2 social club".

Ottavia Firmani