REDAZIONE ASCOLI

Medico no vax arrestato ad Ascoli: falsi vaccini e falsi Green pass

L’accusa è di peculato e falso in atto pubblico: il dottore è in carcere per aver finto di somministrare il siero anti Covid e aver fatto ottenere una falsa carta verde a 73 persone

Ascoli, 4 gennaio 2022 - Per ordine del giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Ascoli Piceno, i carabinieri del comando provinciale hanno arrestato e rinchiuso in carcere un medico di medicina generale convenzionato con l’Asur - Giuseppe Rossi, ascolano, classe 1954 - ,  con l’accusa di peculato in relazione a 120 dosi vaccinali anti Covid 19 ritirate dal centro vaccinale di Ascoli delle quali – secondo la Procura di Ascoli – si sarebbe disfatto invece di somministrarle.

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Medico no vax arrestato ad Ascoli, le dosi di vaccino non somministrate
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L’uomo è accusato anche di falso in atto pubblico riguardo a 150 attestazioni di avvenuta somministrazioni di dosi vaccinali che invece per la magistratura non sarebbe avvenuta, ma che ha comunque consentito il rilascio di green pass falsi.

Il gip ha disposto gli arresti domiciliari per una delle 73 persone che hanno ottenuto i green pass ritenuti falsi,  un altro ascolano, 59 anni: l'uomo avrebbe fatto da intermediario tra alcune di queste e il dottor Rossi. 

Le certificazioni ritenute false sono state sequestrate, al pari dei telefonini dei soggetti e altro materiale.

I 73 soggetti possessori di green pass falsi sono accusati di falso, in concorso con il medico. Quest’ultimo deve rispondere anche di truffa aggravata ai danni dell’Asur a seguito degli emolumenti previsti per ciascuna dose somministrata.

Come è stato scoperto il medico 

Ecco gli elementi rilevati dalla stessa Asur (Azienda sanitaria unica regionale delle Marche), da cui ha preso spunto il procedimento culminato con l'arresto (in carcere) del medico: un numero di vaccinazioni eseguite notevolmente più alto rispetto a quelle effettuate da altri medici convenzionati; vaccinazioni effettuate in gran parte a soggetti che non erano propri assistiti e in certi casi a soggetti provenienti da fuori regione; tempi ritardati rispetto a quanto prescritto per l'inserimento delle attestazioni di avvenuta vaccinazione nel sistema informatico del Ministero della salute. 

Le indagini

Le attività di indagine, coordinate dal procuratore Umberto Monti, si sono sviluppate fra settembre e dicembre 2021 su più piani: attività tecniche, servizi di osservazione e pedinamento, riprese video, acquisizioni documentali: tutto volto a verificare se nelle ore successive al ritiro delle dosi vaccinali da parte del medico (ed entro le quali tassativamente doveva essere effettuata l'inoculazione) vi fosse stata la somministrazione delle stesse ai pazienti; somministrazione poi attestata dal medico e inserita nella piattaforma informatica ministeriale attraverso la quale veniva poi rilasciato il green pass. Sono stati anche monitorati e ricostruiti i rapporti e gli accordi retrostanti tra i vari soggetti coinvolti e il loro ruolo.

In 227 pagine il gip Giusti ha condensato l'enorme mole di lavoro portata avanti dai carabinieri, coordinati dal procuratore Monti: tra settembre e dicembre 2021 era emersa una forte richiesta di Green pass da vari soggetti, alcuni palesemente no vax come accertato dai post sui profili Fb e intercettazioni: persone attive nel mondo della ristorazione, del soccorso pubblico, professionisti, un insegnante, intere famiglie coi genitori che riuscivano a procurare il pass falso anche ai figli minorenni.

L'interrogatorio

Il dottor Rossi e il 59enne ai domiciliari verranno, a giorni, sottoposti all'interrogatorio di garanzia dal gip Giusti che ne ha ordinato l'arresto.