Spiegazioni o dimissioni: è quanto le diverse anime del centrosinistra chiedono al sindaco Spazzafumo e alla squadra di governo, devastata dalla fuoriuscita di Pasquali e De Renzis e rimasta con appena 11 voti certi per imporsi sull’opposizione. Intanto ieri pomeriggio è andata in scena una nuova riunione di maggioranza, nella quale si è stabilito di non prendere decisioni avventate sulla grana emersa martedì sera. "Altri due esponenti della maggioranza consiliare hanno annunciato l’uscita dalla stessa – scrivono Pd, Articolo Uno e Nos – senza addurre alcuna motivazione ufficiale. Inoltre, due importanti delibere di variazione di bilancio sono state rinviate e la revisione di un regolamento sull’uso di un impianto sportivo comunale, già annunciata nei giorni precedenti ed atteso dalle associazioni coinvolte, è stata respinta. Ci preme ricordare che sindaco e consiglieri comunali rappresentano la nostra città, e ad essa devono correttezza e soprattutto trasparenza tanto negli atti quanto nelle scelte politiche".
Per la coalizione, il sindaco ha il dovere di spiegare alla città le reali motivazioni della crisi politica in atto. "Diversamente – continuano – farebbe bene a porre fine a un’esperienza amministrativa che, a dispetto di una disponibilità economica gigantesca, non è in grado di portare a conclusione né atti di pianificazione urbanistica, né delibere di pianificazione finanziaria, e neppure una modestissima revisione regolamentare della piscina". Al coro della reprimenda si uniscono anche i referenti dei Verdi, Socialisti, Azione, Democratici per Canducci e Rinasci San Benedetto: "Nel consiglio comunale che si è svolto martedì scorso – scrivono – il sindaco Spazzafumo ha vissuto il suo ‘8 settembre’ ovvero una maggioranza allo sbando, incapace di capire in quale direzione andare e soprattutto metabolizzare che non sono più maggioranza".
A questo punto, secondo la coalizione, gli scenari possibili sono tre: la prosecuzione di un percorso di volta in volta segnato dai malumori del consigliere di turno, l’apertura a destra della maggioranza stessa, o le dimissioni. "Il sindaco – concludono – si ricordi che amministra la quarta città delle Marche, che lui è la massima autorità civile e sanitaria cittadina, che è il capo della protezione civile cittadina e tanto altro ancora. Faccia un atto di umiltà e di amore verso la città che dice di amare, stavolta lo dimostri con i fatti non con le parole". Nel consiglio del 28 settembre, peraltro, verrà votato il bilancio consolidato: un’occasione per capire se l’amministrazione andrà avanti oppure no.
Giuseppe Di Marco